di Walter Luzi
Un giovane musicista trentunenne, Tiziano De Felice, milanese di nascita ma trapiantato a Fano, ha vinto ad Ascoli la settima edizione del concorso nazionale di composizione “Poesia in musica: verso l’Assoluto di Mauro Crocetta”. Nella stessa serata il tradizionale Premio Cultura è stato consegnato all’attrice e regista teatrale Simona Marchini, per il suo impegno nel mondo dell’Arte e della Cultura. Succede tutto nella monumentale Sala della Vittoria della Civica Pinacoteca ascolana, con i patrocini arricchiti, quest’anno, da quello del Ministero della Cultura e la soddisfazione di vedere inserito l’appuntamento nell’elenco degli eventi celebrativi più prestigiosi per i cento anni di attività della Società Italiana di Musica Contemporanea. Che, da Trieste ad Enna, solo solo una settantina.
Due onori meritati per la Fondazione Mauro Crocetta e per la sua presidente Maria Rosaria Sarcina, che all’organizzazione del Premio in memoria del versatile artista pugliese trapiantato nel Piceno, lavora, non senza difficoltà, un anno intero. Al suo fianco i partner storici e i collaboratori di sempre. L’Istituto Musicale “Spontini” di Ascoli, il Conservatorio “Rossini di Pesaro”, la già ricordata Simc e il Comune di Ascoli, presente con il vice sindaco Gianni Silvestri e l’assessore all’Istruzione Donatella Ferretti. La professoressa dello “Spontini” Maria Puca confermata alla spigliata conduzione. Sinergie collaudate e preziose, alle quali si è aggiunta quest’anno quella con l’Accademia Erard di Cupramontana, che ha riproposto, in apertura, l’esecuzione del brano di Luca Fialdini vincitore dell’ultima edizione. “Ex nebula” è stato interpretato da due musicisti di eccezione, come i maestri Lamberto Lugli (che è anche il direttore artistico del Concorso) al pianoforte, e Sandra Pirruccio al flauto contralto.
Prima delle esecuzioni delle tre composizioni finaliste, il contributo audio-video dedicato al ricordo delle opere di Mauro Crocetta, scomparso prematuramente diciannove anni fa, è stato parzialmente rovinato dalle bizze della tecnologia, anche se rimane godibile sul sito internet della Fondazione. Peccato davvero. Perchè affrontava uno dei grandi miti ispiratori di Crocetta, quello di Icaro. E della sua straordinaria modernità. Che si riflette nello spirito e nella mission della manifestazione.
«Quelli di dare – come ricorda la presidente Sarcina nel suo intervento – spazio ai sentimenti, di concedere libertà di espressione ai giovani. Musicisti e non. Ricominciare ad assaporare le sensazioni, a liberare le emozioni. Ritrovare il coraggio di osare, amare e vivere, il desiderio di superare i propri limiti, la libertà di sognare, che devono diventare modalità educative».
Una pienezza di sentimenti che Mauro Crocetta riuscì a trasporre in poesia, prosa teatrale, narrazione e quindi nella scultura. Versi che diventano, infine, forme plastiche. Versi, quelli di Labbra salate del 1969, da Il sapore della terra, da cui hanno tratto ispirazione i tre giovani finalisti: Cristina Maria Noli con il suo brano Suggestioni, Riccardo Colucci con Tra la sabbia e la spuma e il già ricordato vincitore Tiziano De Felice. Eseguono, più emozionati di loro, i componenti del quartetto di fiati del Conservatorio “Rossini” di Pesaro. Re Arsienti (flauto) Gabriele Longo (oboe) Matteo D’Addetta (clarinetto) Simone Carnovale (fagotto).
De Felice, il vincitore, ha completato, con lode, due anni fa, il biennio di laurea in Composizione al College of Music di Londra, collabora con la rivista musicale QuinteParallele per la musica lirica e sinfonica, e si occupa di ricerca artistica con AreMus presso il conservatorio Santa Cecilia di Roma. La sua composizione premiata dalla giuria tecnica, presieduta dal maestro Andrea Talmelli, E l’onda si rompe leggera l’ha concepita in più frammenti, racconta l’autore, passeggiando in riva al mare, dove, più di mezzo secolo fa, trasse ispirazione anche Mauro Crocetta per i suoi versi. E’ l’abbraccio, non sempre facile, fra poesia e musica, che si compie.
A stemperare l’attesa dei verdetti ribalta anche per un duo di giovani e promettenti studenti dell’Istituto “Spontini”: Lorenzo Forlini al pianoforte e Benedetta Nasini al violino. Nel ritirare il Premio Cultura Simona Marchini ha elogiato tutti i giovani che, come questi musicisti, si mettono in gioco, cercano stimoli con il cuore e i sentimenti. «Giovani – dice – che hanno bisogno di modelli. Non di tv e telefonini, che uccidono i neuroni…”. E, a proposito di modelli, ricorda il nonno e il papà che le hanno insegnato “…la cultura come unica fonte di emancipazione, e la passione per tutte le Arti. I valori sani e umani, cristiani e progressisti. Il rispetto per l’altro. La spinta a donare, e a condividere».
Lo dice con gli occhi lucidi, stringendo forte fra le mani il premio appena ritirato. Il bassorilievo di Crocetta La Pace. Ecco. La pace. E’ proprio di quella che si sente, tutti e soprattutto, più bisogno oggi.
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