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La “richiesta d’aiuto” di un portale del Quattrocento

ASCOLI - Originale e provocatoria l’idea del fotografo Enzo Morganti che ha dato voce ad un antico portale di Corso Mazzini, nell’oblio da decenni, creando una cartolina con la sua foto e un appello sul retro scritto dallo stesso portale. Chissà se qualcuno la spedirà alla Soprintendenza
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di Andrea Ferretti

 

Provocatoria, ma soprattutto molto originale, l’idea che ha avuto Enzo Morganti, ascolano doc, fotografo e appassionato di storia locale, nonché autore di diversi libri, ovviamente fotografici, con cui ha raccontato peculiarità di Ascoli incentrando le sue ricerche e i suoi studi sulle famose “Rue”, amate dagli ascolani, conosciute e ammirate dai turisti.

 

Morganti stavolta ha posato la sua attenzione su un quattrocentesco portale di Corso Mazzini, ai più sconosciuto nonostante le centinaia di automobilisti che ogni giorno transitano nel versante ovest di Corso Mazzini, la strada più lunga di Ascoli, da qualche anno anche la più tortuosa per la presenza di numerosi cantieri ma soprattutto per i parcheggi selvaggi di residenti e non.

 

Il portale in questione è diventato invisibile anche perché, non essendo più un ingresso da svariati decenni, è celato dalle auto parcheggiate, in questo caso regolarmente e non in maniera selvaggia. La geniale idea di Enzo Morganti è stata quella di dare voce al portale e a una sua richiesta di aiuto.

 

Lo ha fotografato trasformandolo in una cartolina sul retro della quale c’è la “richiesta d’aiuto” di questo gioiello architettonico che, nascosto e dimenticato, dopo seicento anni parla. Morganti ha distribuito la cartolina agli amici, appassionati come lui della storia della città e, come in questo caso, della salvaguardia dei beni architettonici. Chissà se una di queste cartoline finirà sul tavolo della Soprintendenza.

 

L’appello si commenta da solo: “Sono un artistico portale del XV secolo situato al numero civico 27 di Corso Mazzini (Porta Romana), proveniente da una casa demolita in Via Quinto Curzio Rufo, forse appartenente al pittore Carlo Crivelli, come scrive Antonio Rodilossi in una delle sue prestigiose guide. Mi trovo in evidente stato di abbandono da oltre 80 anni. Nessun intervento conservativo e migliorativo è stato operato da quasi un secolo. Molti turisti si soffermano per ammirare l’armonia della struttura e la raffinatezza delle decorazioni scolpite, ma poi se ne vanno delusi nel vedere tanta trascuratezza. In tali occasioni sono preso dallo sconforto e se potessi me ne andrei in un’altra città dove le bellezze artistiche sono tenute più in considerazione e mantenute con maggiore cura. Mi auguro che questa richiesta d’aiuto sia raccolta da chi ha il potere e la possibilità di prendersi a cuore la sistemazione del portale e restituirlo all’antico splendore. Grazie”.


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