di Luca Capponi
Restare fermi? Anche volendo, impossibile. Soprattutto se, dopo un’ora e mezzo di concerto dai ritmi incalzanti, a chiudere arriva “Una musica può fare”. Piazza del Popolo si scatena, e come potrebbe essere altrimenti.
Il connubio tra Max Gazzè e l’Orchestra Popolare del Saltarello sta tutto nella benzina che mette nell’ascoltatore, proiettato tra l’arte di uno dei cantautori più raffinati del panorama nazionale e la musica della terra a cavallo tra Marche e Abruzzo. Benzina, letteralmente, che nella serata di domenica 1 ottobre ha infiammato il salotto buono di Ascoli.
Oltre 3.500 persone, infatti, hanno assistito a “Musicae Loci”, il tour che la firma di brani come “Il timido ubriaco” e “Il solito sesso” (entrambe in scaletta) sta portando, con successo, in giro per l’Italia. Contaminandosi, di volta in volta, con i suoni e le orchestre del posto.
Per l’occasione, dunque, ecco la sinergia con l’ensemble diretto da Danilo Di Paolonicola, meraviglioso, tra incursioni nella popular music, lirica (c’è anche una versione atipica di “Largo al factotum” di Rossini), balli ed il repertorio di Gazzè, che apre le danze con la mitica “Vento d’estate”, tormentone dell’estate ’98 cantato in coppia con l’amico Niccolò Fabi.
Poi ecco “I tuoi maledettissimi impegni”, “Il farmacista” (in cui chiede l’aiuto del pubblico per il “Sì può fare” del ritornello, che rimanda al film “Frankenstein Junior”) e “L’amore non esiste”, tratta dall’album che scrisse proprio con Fabi e Daniele Silvestri nel 2014, “Il padrone della festa”. Il tutto prima di snocciolare pezzi forti come “L’uomo più furbo”, “L’amore pensato”, “Cara Valentina” (dal primo disco “Contro un’onda del mare”, del 1996), “Mentre dormi” e “Ti sembra normale”.
Finale scoppiettante con “La favola di Adamo ed Eva” (e le olive ascolane…nel primo verso), “La vita com’è”, “Sotto casa” e, dopo un’altra magnifica cantata solitaria dell’Orchestra, la super chiusura di “Una musica può fare”. Il prossimo appuntamento live organizzato dal Comune, adesso, è per il 18 ottobre, quando sullo stesso palco toccherà ad una leggenda come Roberto Vecchioni.
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