di Salvatore Mastropietro
Riprenderà domani alle 15,30 la preparazione in casa Ascoli dopo i due giorni di riposo concessi dallo staff tecnico di mister William Viali. La seconda sosta stagionale a causa degli impegni delle nazionali permetterà al tecnico bianconero di lavorare su molti aspetti da perfezionare. La crescita rispetto ai primi impegni di campionato è evidente, ma dalla ripresa in poi occorrerà un cambio di passo anche dal punto di vista dei risultati.
I temi su cui lavorare sono molteplici. Tra quelli che, dati alla mano, sembrano più urgenti c’è ad esempio la gestione dei secondi tempi di capitan Botteghin e compagni. Se si prendessero in considerazione soltanto i primi 45 minuti, infatti, l’Ascoli avrebbe ben 9 punti in più di quelli attuali. Sarebbe, in sostanza, al secondo posto in classifica a pari merito con il Parma e ad un solo punto dal Cosenza (primo in questa “speciale graduatoria). Basti pensare, d’altronde, ai match contro Sudtirol, Brescia e Sampdoria. Al contrario, per quanto riguarda le seconde frazioni di gioco, l’Ascoli è attualmente al terz’ultimo posto con 7 punti. Soltanto Lecco (4) e Spezia (3) hanno registrato un andamento peggiore.
Le spiegazioni possibili sono variegate. Innanzitutto, può esserci senz’altro il discorso relativo alla condizione fisica. Con una preparazione precampionato piuttosto travagliata e con un calciomercato condotto per buona parte nelle ultime due settimane di agosto, è inevitabile che questo aspetto si sia fatto sentire nelle gare a cavallo tra settembre e ottobre per la truppa di Viali. Tuttavia, all’aspetto fisico si affianca anche quello mentale. L’Ascoli approccia nella maggior parte dei casi le partite nel modo giusto, ma finisce per riscontrare difficoltà nelle variazioni a livello di spartito che possono verificarsi a gara in corso.
C’è, poi, da tenere in considerazione lo scarso apporto fornito dai subentranti, soprattutto nelle ultime partite (ad eccezione della trasferta di Cremona, come dimostra la rete siglata da Pablo Rodriguez finito inizialmente in panchina). Nell’era dei cinque cambi, in cui spesso negli ultimi quindici minuti si disputa una partita dai connotati diversi rispetto a quella dei precedenti 75, ciò rappresenta un elemento sicuramente rilevante.
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