di Walter Luzi
A loro e solo a loro. Ai martiri della Resistenza di ottant’anni fa. E alle nuove generazioni. Per non dimenticare. La lunga settimana di celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Resistenza ascolana contro il nazifascismo è andata in archivio con soddisfazione dell’Anpi provinciale, dell’Istituto provinciale di storia per il movimento di liberazione nelle Marche e dell’età contemporanea (Isml) e del Collettivo Caciara che hanno organizzato tutti gli eventi correlati.
Ce ne parla Rita Forlini, insegnante e vice presidente provinciale dell’Anpi. «Quest’anno abbiamo voluto sottolineare – ci dice – la precocità della Resistenza ascolana, con l’insubordinazione degli avieri di stanza alle Casermette già il 12 settembre 1943, e la vicinanza della popolazione. Il nostro percepirci come una terra minore, ai margini, è una falsa rappresentazione della realtà dei fatti. Ascoli e le Marche annoverano eventi che ci collocano di diritto fra i protagonisti della Resistenza a livello nazionale. E fra i più importanti».
Una settimana di eventi celebrativi dei fatti e dei protagonisti del settembre e ottobre 1943 arricchita dalla tradizionale, massiccia partecipazione studentesca e dal contributo “innovativo” dei giovani del Collettivo Caciara. «Il passaggio di consegne della Memoria – continua la Forlini – non può prescindere da loro, dai giovani. Per l’appuntamento di martedì alla Bottega del Terzo Settore con Licei e Istituti Superiori di Ascoli e della vallata, abbiamo dovuto declinare le prenotazioni di altre scuole solo per ragioni di limiti della capienza, e, dunque, di sicurezza. C’erano anche la sorella e le nipoti di uno dei tanti caduti a Pagliericcio, Antonio Cossu, a fare eco al volume presentato “Innesti di Memoria” una raccolta di ricordi raccontati che esalta l’umanità coinvolta in quei tragici avvenimenti. Uno sguardo sulla società di un‘epoca che ricostruisce un quadro di civiltà, di comunità, che va oltre il fatto nudo e crudo».
Un’operazione che traspare anche dagli altri momenti della settimana. «Sì, sabato abbiamo parlato delle storie delle persone coinvolte in quei fatti – continua la Forlini – attraverso lettere e scritti di due giovani, Lepori e Albanesi, caduti anche loro la mattina del 12 settembre. E’ molto più coinvolgente parlare delle sensibilità e delle umanità delle persone protagoniste, un modo per accorciare le dimensioni dello spazio e del tempo. Sono fatti lontani, ma non troppo, quando esiste un legame biologico fra i protagonisti e noi, e il tuo territorio, i tuoi luoghi e spazi, sono stati teatri di quei rilevanti eventi storici».
Non a caso l’approfondimento di lunedì con il professor Cerchia dell’Università del Molise, con lo storico Costantino Di Sante, profondo conoscitore della storia ascolana, e con il presidente provinciale dell’Anpi Pietro Perini, è stato seguito da oltre un centinaio di studenti. «La convergenza di progettazione con i ragazzi del collettivo Caciara – prosegue la Forlini – si è estrinsecata anche con la mostra alla sede del circolo Arci della Piazzarola “Call for artists sulla Resistenza” un ulteriore approfondimento in chiave artistica stavolta».
Il primo ottobre invece, alla Cartiera Papale è stato presentato il libro di Costantino Di Sante “Piceno in camicia nera” compendio storico e biografico sull’avanzata, l’organizzazione e la strutturazione del fascismo nella provincia picena. Poi
Il momento clou della settimana è stato, ovviamente, quello di martedì 3 ottobre al Sacrario Partigiano di Colle San Marco. «Abbiamo portato al Sacrario – conclude la Forlini – duecento ragazzi delle scuole Medie di Ascoli, Folignano-Maltiganno e Monticelli. Come accade già da diversi anni i ragazzi hanno dato un contributo veramente di spessore sia con le loro riflessioni che con le loro ricerche storiche, da Calamandrei alle poesie di Italo Calvino».
Sabato mattina la passeggiata organizzata dall’Isml sui luoghi del 12 settembre 1943 “Strade partigiane: i Caduti e gli eventi tra settembre e ottobre 1943”. Dalla caserma Umberto I alle Casermette, teatri degli scontri, con letture e testimonianze sui fatti della Resistenza picena, grazie alle ricerche di Barbara Rucci e Giuseppe Di Bello.
L’escursione lungo il Sentiero della Memoria con il Collettivo Caciara ha chiuso domenica le celebrazioni. «Abbiamo tante volte percorso insieme a William Scalabroni – ricorda Rita Forlini – quel sentiero. Una esperienza forte sotto il profilo emozionale, grazie ad uno degli ultimi testimoni diretti dei tragici avvenimenti di Colle San Marco».
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