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Fondi per le imprese del cratere: sul piatto 171 milioni, Castelli: «C’è un forte spirito di rinascita»

PUBBLICATE le linee guida del programma del Piano complementare al Pnrr dedicato alle aree del sisma 2009 e 2016, con le indicazioni relative alla fase attuativa dei progetti: nelle Marche arriveranno poco meno di metà delle risorse totali, che ammontano a 171,6 milioni di euro. Il commissario: «Dopo la concessione dei finanziamenti, ora ci sono tutti gli elementi per partire con la messa a terra degli interventi»
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Guido Castelli

Sono state pubblicate oggi sul sito di Invitalia e di NextAppennino le linee guida relative alle sub-misure B1.3a, B1.3b e B1.3c di NextAppennino, il programma del Piano complementare al Pnrr dedicato alle aree del sisma 2009 e 2016, con le indicazioni relative alla fase attuativa dei progetti.

 

Viene così avviata la concessione dei fondi destinati alle imprese dei due crateri, che consente di far partire gli investimenti relativi ad “Avvio, crescita e rientro di microimprese” (B1.3a), “Investimenti innovativi delle Pmi” (B1.3b), “Avvio, crescita e rientro delle Pmi” (B1.3c). Le imprese, ottemperando a quanto riportato nella documentazione pubblicata, potranno ora procedere con la richiesta degli anticipi, o procedere con le prime rendicontazioni sugli investimenti avviati. Nelle prossime settimane Invitalia procederà all’erogazione delle risorse.

 

Il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli ha dichiarato: «Dopo la concessione dei finanziamenti, ora ci sono tutti gli elementi per partire con la messa a terra degli interventi. Questo significa che può essere avviato concretamente quello che rappresenta forse il più grande pacchetto di investimenti mai dedicato all’Appennino centrale. Ringrazio Invitalia per lo sforzo profuso e la collaborazione dimostrata: in questa fase abbiamo lavorato produttivamente per imporre un sostanziale cambio di passo, orientato alla semplificazione e all’ascolto delle esigenze provenienti dal territorio, che sta ora evidenziando risultati rilevanti. Per comprendere le dimensioni di questa novità basti ricordare che le imprese coinvolte sono 1.151, le risorse dedicate ai progetti ammontano a 171,6 milioni di euro che, a loro volta, generano investimenti per 296 milioni. Si tratta di un’opportunità unica di crescita, lavoro e innovazione per i nostri territori, che dobbiamo tutti contribuire a rendere il più efficace possibile. Si tratta di un segnale più che incoraggiante – prosegue Castelli – nel percorso di riparazione e rilancio dell’Appennino centrale, nei cui confronti si sta investendo in modo corposo e mirato come non mai grazie all’attenzione che il governo e le Regioni gli stanno dedicando. Il fatto poi che le imprese del cosiddetto cratere ristretto ammesse al finanziamento delle tre sub-misure esprimano percentuali importanti rispetto al totale è un ulteriore fattore da sottolineare e valorizzare. Le difficoltà da superare non mancano, e per questo lavoriamo ogni giorno, ma il cratere è vivo e lo spirito di rinascita che lo percorre è la migliore premessa per portare a compimento la nostra opera: dare un nuovo futuro di opportunità e crescita a queste terre».

 

RIPARTIZIONE REGIONALE

 

I progetti ammessi e finanziati per l’Abruzzo (cratere 2009 e 2016) sono 445, l’importo finanziato è di 65 milioni di euro e gli investimenti generati 112 milioni.

 

I progetti ammessi e finanziati per il Lazio sono 93, l’importo finanziato è di 12,2 milioni di euro e gli investimenti generati 21,8 milioni.

 

I progetti ammessi e finanziati per le Marche sono 524, l’importo finanziato è di 81 milioni di euro e gli investimenti generati 141 milioni.

 

I progetti ammessi e finanziati per l’Umbria sono 89, l’importo finanziato è di 12,8 milioni di euro e gli investimenti generati 20.4 milioni di euro.

 

Le sub-misure prevedevano una “riserva” specificamente destinata alle imprese che dimostravano di aver subito danni dal sisma, sia di tipo fisico (a edifici e strutture) che di tipo economico (sul bilancio).

 

Sub-Misura B1.3a

 

È finalizzata a sostenere, nelle aree colpite dal sisma 2009 e 2016, la nascita, lo sviluppo e la rilocalizzazione di iniziative imprenditoriali, anche di lavoro autonomo e professionale. L’obiettivo specifico della sub-misura è di favorire l’attrazione e il rientro di imprenditori “nuovi” e/o già attivi al di fuori delle aree di applicazione dell’incentivo. La dotazione finanziaria disponibile è complessivamente pari a 100 milioni di euro, a valere sulle risorse del Piano nazionale complementare al Pnrr, equamente distribuita tra le due diverse modalità di valutazione: a “sportello” e a “graduatoria”. Sono state presentate complessivamente 1.591 domande di accesso al finanziamento e di queste 884 sono state ammesse.

La sub-misura si articola nelle seguenti azioni: a. Avvio di impresa (sostegno alle start up). b. Sviluppo di impresa (sostegno all’ampliamento della capacità produttiva, all’ammodernamento tecnologico degli asset strumentali, alla diversificazione dell’offerta, all’integrazione a monte e/o a valle del processo produttivo dell’impresa richiedente). Al fine di incentivare il consolidamento delle imprese e delle attività professionali già attive nell’area di intervento, anche con l’obiettivo di preservarne i livelli occupazionali e allo scopo di promuovere processi di “reshoring”, il 60% della dotazione finanziaria è riservata alla linea “Sviluppo d’Impresa”. Per quanto riguarda il settore economico delle imprese coinvolte, al primo posto si trova il “Manifatturiero”, con una percentuale del 25,8%. Dunque, circa un’azienda su quattro. A seguire, “Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione” si attesta al 20% mentre le “Costruzioni” fanno registrare il 12,5% e i “Servizi di informazione e comunicazione” il 9,8%. Si evince, dunque, che la maggior concentrazione di risorse confluirà nel settore “manifatturiero”, quasi il 30%. A seguire, il settore più coinvolto è quello dei “Servizi di informazione e comunicazione”, con circa l’11,7% delle risorse, mentre il macrosettore delle “Costruzioni” interessa oltre il 10% delle risorse finanziabili. Nelle aree maggiormente colpite dal sisma, il cosiddetto cratere ristretto, sono stati finanziati 142 progetti, circa il 23% del totale. Tali aree assorbono circa 15 milioni di euro, il 16% delle risorse totali

 

Sub-misura B1.3b

 

È finalizzata a promuovere, nelle aree colpite dal sisma 2009 e 2016, il sostegno alle attività produttive a carattere innovativo ed è articolata in due interventi: – acquisizione di servizi di consulenza specialistica finalizzati all’individuazione di percorsi di innovazione di prodotto, di processo o di organizzazione delle PMI (Voucher). – rafforzamento e rilancio della competitività delle PMI mediante la concessione di un contributo per la realizzazione dei progetti di innovazione (Innovazione).

La dotazione finanziaria disponibile è pari a 58 milioni di euro, di cui 8 milioni per il Voucher e 50 milioni per i progetti di Innovazione. Sono state presentate complessivamente 237 domande di accesso al finanziamento e di queste 220 sono state ammesse.

Per quanto riguarda il settore economico delle imprese coinvolte, nella sezione “Innovazione”, il macrosettore “Manifatturiero” si attesta a circa il 37%. Seguono i seguenti macrosettori: “Servizi di informazione e di comunicazione” (27,95%) (con particolare presenza delle imprese del sottosettore “Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse”), “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (14,71%) e “Costruzioni” (8,82%). Nella sezione “Voucher”, il “Manifatturiero” fa registrare il 38,30% di presenze imprenditoriali (con particolare concentrazione di imprese del sottosettore “Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia”) e a seguire compaiono i “Servizi di informazione e di comunicazione” (16,31%), e “Attività professionali scientifiche e tecniche” (15,60%).

Si evince, quindi, che la maggior concentrazione di risorse confluirà nel macrosettore “Manifatturiero” (quasi il 39%). A seguire, il settore più coinvolto, è quello dei “Servizi di informazione e comunicazione”, con circa il 27% delle risorse. Rilevante anche la presenza del macrosettore delle “Costruzioni” che interessa oltre il 10% delle risorse finanziabili.

Le aree maggiormente colpite dal sisma, il cosiddetto cratere ristretto, fanno registrare, nel complesso 35 domande su 136, il 18,5%. Tali aree assorbono 5.2 milioni di euro, vale a dire più del 17% delle risorse totali.

 

Sub-Misura B1.3c

 

Riguarda l’avvio e il consolidamento delle Piccole e medie imprese ed è articolata in due programmi, “Nuovi progetti o di sviluppo” e “Consolidamento”, relativi a progetti che prevedono un investimento minimo di 400 mila euro e massimo di 2,5 milioni. La dotazione finanziaria disponibile per la concessione delle agevolazioni è pari complessivamente a 40 milioni di euro. Sono pervenute 196 domande di richiesta di finanziamento e di queste 47 sono state ammesse. Per quanto riguarda il settore economico delle imprese coinvolte, si rileva che oltre la metà opera nel macrosettore “Manifatturiero”, ovvero il 54% (27 su 50). I macrosettori “Commercio all’ingrosso e al dettaglio” e “Attività professionali, scientifiche e tecniche” comprendono entrambi 8% delle imprese.

Seguono, con il 6% i settori “Agricoltura, silvicoltura e pesca”, “Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata” e “Costruzioni” (6%). Si evince dunque che la maggior concentrazione di risorse confluirà nel settore “Manifatturiero” (più del 60%). A seguire, il settore più coinvolto è quello relativo alle “Attività professionali scientifiche e tecniche”. Le aree maggiormente colpite dal sisma, il cosiddetto cratere ristretto, fanno registrare nel complesso 8 domande su 33, circa il 24%. Tali aree assorbono 4.8 milioni e cioè quasi il 19% delle risorse totali.



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