facebook rss

Radiologia d’Urgenza al “Mazzoni”, Natalini: «Personale presente mezza giornata, ma il servizio al Pronto Soccorso è garantito h24»

ASCOLI - La Sezione è stata inaugurata un anno fa per snellire i tempi nel reparto d'emergenza, tra accesso, riscontro clinico-radiologico e refertazione. Il punto con la dg di Ast  anche su liste di attesa per esami diagnostici e sulla nuova Risonanza Magnetica per l'ospedale di San Benedetto
...

La dottoressa Nicoletta Natalini, dg di Ast Ascoli

 

 

di Maria Nerina Galiè

Un anno fa circa è stata inaugurata la Sezione di Radiologia d’Urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli, «con un apparecchio radiologico digitale, un sistema Tac, un ecografo ed una stazione di refertazione, con presenza continuativa di personale medico, tecnico sanitario di radiologia medica, oss e, quando necessario, infermieristico per gli esami con mezzo di contrasto», si leggeva nella nota dell’allora Area Vasta 5.

Il suo scopo era quello di ridurre i tempi in Pronto Soccorso, tra accesso, riscontro  clinico-radiologico e refertazione, evitando anche di “intasare” i macchinari dedicati ai programmati ed ai ricoverati.

Ma l’apparecchio funziona soltanto mezza giornata, aiutando quindi meno di quanto sperato. Lo ha sottolineato l’Usb che, con una nota all’Ast segnala gli eccessivi carichi di lavoro di oss e ausiliari, addetti al trasporto dei pazienti dal Pronto Soccorso alla sala per gli esami diagnostici.

 

Perché la Radiologia d’Urgenza è ferma mezza giornata?

A rispondere è la dottoressa Nicoletta Natalini, dg di Ast Ascoli, che intanto, in merito alla denuncia di Usb sulla carenza di oss, precisa: «Al Pronto Soccorso del “Mazzoni” ci sono 12 oss, dotazione organica del tutto proporzionata al carico di lavoro».

 

Tornando alla  Radiologia d’Urgenza, «il tecnico e il medico sono presenti per mezza giornata – afferma la direttrice – ma nella restante parte del tempo, i pazienti del Pronto Soccorso ricevono gli accertamenti con gli apparecchi posti all’interno del reparto di Radiologia.

Quindi sono garantite le prestazioni di cui necessitano, 24 ore su 24.

La strumentazione a disposizione del Pronto Soccorso era stata predisposta sulla base delle indicazioni post pandemiche, per garantire percorsi separati».

 

Dall’attesa al Pronto Soccorso alle liste di attesa – piuttosto lunghe – per gli utenti che prenotano gli esami, il passo è breve.

Dottoressa, com’è ora la situazione in merito?

«L’Ast garantisce prestazioni radiologiche ai pazienti che accedono in Pronto Soccorso, appunto, ai ricoverati, ai tantissimi pazienti oncologici o, comunque affetti da patologie croniche che restano in carico agli specialisti.

A queste si aggiungono le prestazioni, prenotabili tramite Cup, nel volume massimo eseguibile da tecnici e da medici dipendenti dell’Ast, e sulla base del piano di committenza da parte del privato accreditato. 

Il tutto all’interno del quadro di sostenibilità economica e della disponibilità di personale sanitario medico e tecnico».

 

Restando in tema di esami diagnostici, la Risonanza Magnetica del “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, più volte rotta che in funzione, quando andrà “in pensione” lasciando spazio al nuovo macchinario acquistato con i fondi del Pnrr?

«La ditta fornitrice – sono sempre le parole della dottoressa Natalini – sta smaltendo ordini analoghi in tutta Italia.

La consegna avverrà quando saranno stati effettuati i lavori strutturali del sito di installazione.

Ogni volta che si installa una grande apparecchiatura radiologica, Tac o Risonanza Magnetica, i lavori strutturali sono importanti e costosi e presuppongono l’elaborazione di progetti da parte di ingegneri specializzati».

 



Articoli correlati


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X