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Ciclo-stazioni e “Zone 30”: un incontro per informare i cittadini

ASCOLI - Indetto dalla locale associazione “Amici della Bicicletta”, si svolge martedì 24 ottobre (ore 17,30) alla Bottega del Terzo Settore di Corso Trento e Trieste. Il dirigente comunale all’Urbanistica Maurizio Piccioni illustrerà i dettagli tecnici degli interventi
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Un incontro aperto a tutta la cittadinanza per illustrare i dettagli degli interventi che l’Amministrazione comunale ha approvato (delibera di giunta dello scorso 14 settembre) per la realizzazione di ciclo-stazioni e interventi per la messa in sicurezza della circolazione ciclistica cittadina, e istituzione di Zone 30 a Porta Maggiore.

 

Si svolge ad Ascoli domani, martedì 24 ottobre (ore 17,30), alla Bottega del Terzo Settore di Corso Trento e Trieste. Nell’occasione l’ingegner Maurizio Piccioni – dirigente dell’Urbanistica del Comune di Ascoli – illustrerà i dettagli tecnici degli interventi. Saranno presenti ovviamente il sindaco Marco Fioravanti e alcuni assessori.

 

«Sarà una buona occasione per migliorare la nostra conoscenza e consapevolezza sulle tematiche della sicurezza ciclistica e della mobilità sostenibile – dice Enrico Calcinaro, presidente della locale associazione “Amici della bicicletta” che fa parte della “Federazione italiana ambiente e bicicletta” (Fiab) ma anche per raccogliere suggerimenti e stimoli per ulteriori miglioramenti delle infrastrutture cittadine. Riteniamo infatti utile, nell’ambito della collaborazione avviata con l’Amministrazione comunale, dare le più ampie informazioni alla cittadinanza di questo primo intervento mirato a migliorare la sicurezza dei ciclisti, attraverso l’attuazione di una visione strategica che il Comune sta perseguendo con determinazione. L’incontro – aggiunge – intende anche a raccogliere eventuali stimoli e suggerimenti per aumentare la cooperazione e condivisione dei prossimi interventi in tema di mobilità cittadina, considerato che la qualità della vita nelle città dipende fortemente dagli spazi pubblici destinati alla socialità, che possono essere recuperati da una diversa visione della circolazione veicolare, nella consapevolezza che ogni bicicletta sulla strada libera più di dieci metri quadrati di territorio urbano».


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