di Giuseppe Di Marco
Le propaggini della crisi politica andata in scena alcuni giorni fa si moltiplicano. Lina Lazzari, ormai ex assessora, valuterà di impugnare l’atto con cui è stata certificata la sua fuoriuscita dalla giunta. Il tutto potrebbe essere posto all’attenzione della Prefettura e del Tar Marche.
Con una lettera inviata al sindaco Antonio Spazzafumo e al segretario generale Stefano Zanieri, la professoressa fa capire che la battaglia con l’Amministrazione comunale è appena cominciata: «Mi riservo di costituirmi contro il provvedimento e con la presente ne contesto le motivazioni».
Lazzari rileva innanzitutto che «del decreto pubblicato all’albo pretorio non ha a tutt’oggi ricevuto alcuna notifica» e «di averlo appreso dagli organi di stampa». La professoressa dichiara inoltre che «non vengono esplicitate motivazioni politiche a sostegno del provvedimento, come dal comma secondo dell’articolo 46 del Dl 267/2000, che esplicitamente dice che la nomina degli assessori ha evidentemente natura politica».
Continua Lazzari: «Considerato inoltre il carattere fiduciario della scelta, il fatto che la sottoscritta abbia rimesso le deleghe nella disponibilità del sindaco non significa, sic et simpliciter, che da ciò derivi la sopraggiunta inidoneità a perseguire gli obiettivi amministrativi come scritto nel decreto, ma solo che responsabilmente e nel rispetto delle istituzioni, la sottoscritta richiamava le competenze e la volontà del sindaco nella scelta degli assessori».
Ma non finisce qui: «Ciò invece che la sottoscritta intende fortemente contestare – recita la missiva – a salvaguardia del proprio operato e della propria dignità, è la seguente affermazione contenuta nel decreto sindacale: “il venir meno della fiducia sulla idoneità del nominato assessore a rappresentare gli indirizzi del sindaco delegante e a perseguirne gli obiettivi programmatici”. Da ciò si evince un giudizio negativo sulle capacità della sottoscritta a portare avanti il programma di mandato. Ciò peraltro è del tutto contestabile con documenti in possesso dell’Amministrazione, visto che a fine anno, alla presenza degli organi di stampa, il sindaco e gli assessori fanno un report pubblico sulle attività svolte nei vari settori».
L’ex assessora cita quanto inserito nel programma di mandato e quanto fatto negli ulti due anni, a dimostrazione della congruità del proprio operato rispetto agli intendimenti espressi in campagna elettorale. Insomma, la diatriba vera e propria potrebbe aprirsi ora, e questa volta per mezzo di carte bollate.
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