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Per la Samb è “partita doppia”: con Lauro ritorno al passato, ma il braccio di ferro è sullo stadio

SERIE D - Mentre Lauro torna a preparare la squadra in vista della trasferta di Monterotondo, è il tema della gestione del "Riviera delle Palme" che inquieta gli sportivi di fronte al "muro contro muro" che rischia di inchiodare la società
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di Pier Paolo Flammini

 

La quiete dopo la tempesta. E la tempesta, in questo caso, è composta di parole, quelle del presidente della Samb Vittorio Massi che non ha digerito (eufemismo) l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di procedere a un bando di gara per l’assegnazione della gestione dello stadio “Riviera delle Palme”.

 

Oggetto dei desideri, e dei progetti, di Vittorio Massi, che vorrebbe azzerare i due anelli per farne solo uno e ricreare “l’effetto Ballarin“, destinando le parti sottostanti ad attività commerciali. Sfruttando una recente norma che ha riguardato la riforma degli impianti sportivi, con il decreto legislativo 38 del gennaio 2023.

 

Ma l’incontro in Comune ha visto due fronti contrapposti. Il punto, infatti, è che la Samb di Massi («Sto lavorando da tempo a questo progetto, sarà un’attrazione per il Centro Italia» ci disse tempo fa) ha necessità di ottenere una concessione di lungo periodo, quindi ventennale come minimo, perché alla base del progetto vi è l’attivazione di fondi pubblici quali quelli del Credito Sportivo e Sport e Salute. Che vengono concessi soltanto qualora si rilevi una affidabilità della società, garantita appunto da un investimento di lungo periodo.

 

Il Comune invece vorrebbe fare un bando di cinque anni per poi, eventualmente, riparlarne. Senza sfruttare il decreto legislativo 38, che consente un affidamento diretto alle società che gestiscono gli impianti. Dunque nessun lavoro sicuramente la prossima estate, e chissà se e quando.

 

C’è spazio per ricucire? Diciamo che, considerata la situazione e la strategicità dello stadio e della vicina Area Brancadoro, di proprietà del main sponsor Sideralba, occorre ricucire per forza di cose: troppo importante per San Benedetto, prima ancora che per la Samb, che tutto vada per il verso giusto.

 

Come sta andando, nonostante qualche sofferenza giustificabile, per la Samb: squadra totalmente nuova, record di spettatori per la Serie D, e primo posto con molte recriminazioni, seppur a pari punti con Fossombrone e Chieti.

 

La vittoria contro il Riccione, formazione pensata per un campionato di primo livello, è arrivata con la riproposizione del 4-3-3. Che ha segnalato diversi aspetti positivi: la forza della difesa, col ritorno di Sbardella (il gol preso arriva da un tiro da 40 metri, e per il resto è stata lasciata una sola occasione agli avversari); l’eccezionale rendimento di Arrigoni, cresciuto ulteriormente con il centrocampo a tre; la maggiore incisività di Barberini nel ruolo di mezzala, tanto da aver giocato la sua miglior partita; il ruolo fondamentale sia dell’attaccante Tomassini, giunto al quinto gol in sette partite, così come della panchina rossoblù, come già accaduto contro il Fossombrone: stavolta sono stati i subentrati Battista e Martiniello a dimostrarsi decisivi dopo solo un minuto dal loro ingresso.

 

Qualche chiaroscuro invece per quanto riguarda il portiere Coco, che deve dimenticare gli episodi negativi, il centrocampista Paolini, che non giocava da titolare e ancora non ha il passo dei giorni migliori, e per l’attaccante Alessandro, autore di una prova sufficiente come esterno anche se da lui ci si attenderebbe qualcosa di risolutivo.

 

Sabato prossimo nell’anticipo di Monterotondo ci sarà l’occasione per vedere se i piccoli difetti mostrati sono in via di superamento.


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