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Rete scolastica, nessun accorpamento nella provincia di Ascoli

IL PRESIDENTE dell'Amministrazione provinciale Sergio Loggi: «Manteniamo un governo trasparente ed equilibrato del dimensionamento e dell’offerta formativa nel territorio»
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La Regione Marche, in base alla nuova legge sul dimensionamento scolastico, il prossimo anno scolastico perderà ben 19 autonomie rispetto a quelle attuali. La Provincia di Ascoli è l’unica della regione non chiamata a operazioni di dimensionamento e, dunque, non tenuta ad accorpamenti di istituti scolastici. Sia utilizzando i criteri ministeriali, sia secondo la salvaguardia delle vecchie autonomie normo dimensionate, sia sulla base del rapporto tra autonomie e popolazione scolastica il sistema scolastico provinciale è infatti in linea con la nuova normativa.

 

Sergio Loggi

Questo accade grazie al lavoro svolto in questi anni ed alla lungimiranza nelle scelte di programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa nel territorio Piceno. La provincia di Ascoli, nel pieno rispetto del dettato sul dimensionamento, è infatti l’unica nelle Marche a non avere scuole sottodimensionate che, oggi, alla luce della nuova legge, vengono bruscamente accorpate.

 

«Continueremo a mantenere il governo del dimensionamento e dell’offerta formativa nel territorio Piceno – dice il presidente della Provincia Sergio Loggi – che la legge attribuisce in via esclusiva alla Provincia. E continueremo a farlo nel rispetto della norma, in maniera trasparente ed equilibrata, senza condizionamenti di alcun tipo che potrebbero avere effetti sulla pelle dei nostri studenti.

 

“La denatalità è un fatto incontestabile – aggiunge Loggi – e sui prossimi anni si addensano nubi per le scuole di tutta Italia, anche per via dei progressivi tagli ministeriali che andranno avanti fino al 2027. Concordiamo con il Presidente della Regione Acquaroli sulla necessità di sviluppare un ragionamento di programmazione complessivo e attento, trasformando una imposizione numerica ministeriale in una opportunità per rivedere l’assetto del sistema formativo del territorio in chiave di razionalizzazione. Lo faremo con i tempi ed i modi necessari, concertando un piano che veda al tavolo tutti i soggetti interessati per il solo bene del territorio: sindaci, dirigenti scolastici, mondo dell’economia e del lavoro, forze sociali.

 

Questo significa – conclude il presidente – un netto rifiuto ad operazioni improvvisate, approssimative e irrituali calate dall’alto, ad ingerenze, scorciatoie o addirittura scavalcamenti contro la norma. La Provincia di Ascoli Piceno, come dimostrano i fatti, in questi anni ha compiuto virtuosamente il suo compito e rappresenta un modello di riferimento. Su questa strada proseguirà anche in futuro, mantenendo come unico riferimento il bene degli studenti e delle loro famiglie».


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