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Contrasto alla deindustrializzazione, gravi ritardi di Invitalia: Confartigianato lancia un appello a Castelli 

L'ASSOCIAZIONE: «La partita interessa 23 milioni di euro di investimenti sul territorio Piceno e soltanto da alcuni giorni stanno uscendo con il contagocce gli elenchi con le imprese beneficiarie»
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Natascia Troli

 

«Sono ormai lontani i mesi in cui l’intervento in favore di investimenti per nuove attrezzature, macchinari e opere murarie di ampliamento, avevano fatto sperare le numerosissime imprese della manifattura che avevano risposto all’apposito bando pubblicato e gestito da Invitalia», afferma la Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo che lancia un appello al Commissario Guido Castelli. 

«Il Fondo di contrasto alla deindustrializzazione – si legge in una nota dell’associazione – è incentivo destinato alle imprese del settore manifatturiero che realizzano investimenti per il potenziamento o la riqualificazione di insediamenti produttivi già esistenti nei territori comunali di competenza di alcuni consorzi, o che prevedono di insediare nuove unità produttive negli stessi territori comunali.
A scadenza avvenuta, è passato però molto tempo senza avere notizie in merito alla valutazione delle domande presentate: la partita interessa 23 milioni di euro di investimenti sul territorio Piceno e soltanto da alcuni giorni stanno uscendo con il contagocce gli elenchi con le imprese beneficiarie.

Il senatore Castelli si è mostrato attento e particolarmente disponibile nel fare quanto in suo potere per dare un impulso propositivo alla procedura in corso perché si possa dare una risposta concreta a tutte le imprese partecipanti».

«Questa misura – dichiara Natascia Troli, vicepresidente di Confartigianato – è stata accolta con grande favore da tutto il sistema economico, sia per la portata del plafond disponibile per il Piceno che per l’entità del sostegno al 100% degli investimenti, a fondo perduto, ma questi eccessivi ritardi non sono per nulla comprensibili.

Tuttavia, se i tempi saranno ancora lunghi le imprese non riusciranno a effettuare le spese previste, dovendo purtroppo rinunciare al beneficio a fondo perduto eventualmente attribuito, con grave danno economico, strutturale e occupazionale.

Alcuni aspetti circa le tempistiche non risultano del tutto chiari e coerenti: la procedura si è chiusa il 24 marzo ed entro 60 giorni l’ente gestore si era impegnato a pubblicare le graduatorie.

Ciò è avvenuto marginalmente: ad oggi, infatti, per il comparto del Piceno sono stati assegnati contributi per circa 8 milioni di euro a fronte di uno stanziamento di ben 23 milioni.
Inoltre, non si comprende come mai, per la rendicontazione delle spese sostenute, il termine per la presentazione sia stato fissato al 30 giugno 2024, a oltre un anno di distanza dall’invio delle domande.

Forse sarebbe più accettabile, in primis, accelerare la procedura di valutazione e assegnazione del contributo e, in secondo luogo, differire ai primi mesi del 2024 l’effettiva concretizzazione degli investimenti».


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