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La mega rissa del 30 agosto a San Benedetto: arrestate cinque persone in Lombardia, uno è il trapper Shiva

I FATTI risalgono a due mesi fa quando spuntò fuori anche un coltello e tre giovani sambenedettesi finirono all'ospedale. Il locale Commissariato ha individuato i responsabili e raccolto le prove che hanno fatto emettere il provvedimento al gip di Ascoli. Oggi le esecuzioni effettuate insieme ai colleghi di Milano e Brescia. Quattro dei cinque sono ai domiciliari, l'altro in carcere con l'accusa di tentato omicidio
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I Carabinieri chiamano, la Polizia risponde. Questa mattina, lunedì 30 ottobre, mentre i Carabinieri traevano in arresto tra San Benedetto e Martinsicuro sei persone accusate di tentato omicidio, quasi contemporaneamente poliziotti del Commissariato di San Benedetto, insieme ai colleghi delle Squadre Mobili di Ascoli, Milano e Brescia ne hanno ammanettate (si fa per dire, perchè quattro sono state poste ai domiciliari e uno era già in carcere) cinque eseguendo una ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ascoli.

 

La persona in carcere a Milano è il rapper Shiva (al secolo Andrea Arrigoni) accusato di tentato omicidio per aver utilizzato un coltello per colpire più volte una persona estranea ad un’altra rissa di cui si sarebbe reso responsabile in Lombardia. 

Sono tutti ritenuti responsabili di aver partecipato a una rissa avvenuta a San Benedetto lo scorso 30 agosto. Un episodio inquietante perchè spuntò fuori un coltello e rimasero feriti tre giovani sambenedettesi che in ospedale ebbero prognosi comprese tra 10 e 35 giorni.

 

La persona a cui è stata applicata la custodia cautelare in carcere si trovava già dietro le sbarre, da pochi giorni, accusato di tentato omicidio dall’autorità giudiziaria di Milano.

 

Le attività di indagine, dirette dalla Procura della Repubblica di Ascoli sono state svolte dal personale del Commissariato di San Benedetto che ha esaminato le immagini della videosorveglianza della zona della rissa e ascoltato diverse persone risalendo così, dopo averle identificate, agli spostamenti delle cinque persone arrestate che erano arrivate dalla Lombardia: ecco il coinvolgimento delle Questure di Milano e Brescia.

 

Sono state così raccolte le prove in base alle quali sono stati emessi i provvedimenti di custodia cautelare eseguiti a due mesi esatti di distanza. I cinque arrestati nei prossimi giorni saranno interrogati dal gip e nel corso dell’interrogatorio di garanzia potranno fornire la loro versione dei fatti.


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