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Il futuro dei parcheggi fa discutere in Consiglio: via libera alla valutazione economica per il riscatto nel 2025

ASCOLI - Dopo tre ore di discussione, l’assemblea di Palazzo dei Capitani ha approvato la costituzione di un gruppo di lavoro coordinato dal segretario comunale Vincenzo Pecoraro, composto da dirigenti e funzionari e coadiuvato da una società di consulenza esterna, che a fronte di una spesa di 6,1 milioni di euro dovrà valutare la bontà del riacquisto degli stalli e proporre una soluzione per gli anni a venire. Polemiche tra i banchi dell’opposizione per il rischio di finire nuovamente tra le mani di un privato, si astiene anche la consigliera di maggioranza Girardi per via della scelta di affidarsi a un solo consulente
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di Federico Ameli

 

Sulla scia del percorso avviato a partire dall’insediamento a Palazzo Arengo di Marco Fioravanti e della sua giunta, il Comune di Ascoli compie un ulteriore passo verso il riscatto degli stalli di sosta a pagamento dalla Saba, a oltre 20 anni di distanza dalla firma della storica convenzione.

 

È quanto sancito dal Consiglio comunale andato in scena nel pomeriggio di ieri, lunedì 30 ottobre, con l’analisi della proposta formulata dall’Amministrazione comunale – sulla base dell’integrazione concordata con la multinazionale spagnola nel 2021 – al primo punto dell’ordine del giorno.

 

Come illustrato dal sindaco Fioravanti in apertura di Consiglio, il progetto dell’Arengo prevede il riscatto dei parcheggi a pagamento nel 2025 a un costo già concordato di circa 6,1 milioni di euro, con la contestuale attivazione di un nuovo modello di gestione della sosta.

 

A questo proposito, per garantire il dovuto supporto al Rup Paolo Ciccarelli nella definizione della soluzione ottimale per la città, il Consiglio di ieri ha garantito il via libera alla costituzione di un gruppo di lavoro coordinato dal segretario comunale Vincenzo Pecoraro, composto da dirigenti e funzionari comunali e coadiuvato da una società esterna appositamente incaricata, che nei prossimi mesi dovrà ponderare la bontà di un eventuale riscatto e definire il modulo gestorio più adeguato alle esigenze di Ascoli, dei suoi residenti e dei suoi visitatori.

 

«Siamo di fronte a un bivio – spiega Fioravanti – possiamo decidere se far restare un concessionario privato fino al 2035 oppure, con un’analisi economica e di prospettiva, creare una nuova società e valutare un modello gestorio anche in chiave politica, con la possibilità di proporre autonomamente tariffe diverse in base al periodo dell’anno e alleggerire all’occorrenza il numero di auto in centro.

Emidio Nardini

 

Diamo il via a una fase non irreversibile, ma estremamente importante, quella della della valutazione di sostenibilità economica, per poi esprimerci con una decisione certa».

 

Plauso pressoché unanime dai banchi della maggioranza, mentre l’opposizione punta il dito sui rischi connessi a un’eventuale nuova concessione a un soggetto privato, che andrebbe a limitare il raggio d’azione dell’Arengo su un tema cardine come l’offerta di sosta in ottica sviluppo urbano.

 

«La convenzione è stata una spada di Damocle che ci siamo portati dietro per 25 anni, e ora vogliamo apportare delle piccole modifiche rischiando di lasciare invariata la sostanza? – si domanda Emidio Nardini di Ascolto&PartecipazioneIn questo modo non si avrebbe la possibilità di pensare a una visione diversa della città, in quanto sarebbe dettata dagli interessi di un privato.

 

Se la questione è di natura tecnica, mi chiedo se ci sia un piano finanziario per gestire questa nuova situazione. Se, invece, è di natura politica, vorrei sapere quale sia l’indirizzo».

Massimo Tamburri

 

Come spesso accade, tra un intervento e l’altro il botta e risposta ha finito inevitabilmente per tradursi in momenti di tensione tra – principalmente – il sindaco Fioravanti e il consigliere pentastellato Massimo Tamburri, che al pari di Nardini e degli altri componenti della minoranza ha evidenziato la necessità di condividere con il consulente incaricato un obiettivo chiaro e la volontà di dar vita a una società a gestione interamente pubblica.

 

Lo scambio di battute tra Marco Fioravanti e Micaela Girardi

A mettere d’accordo maggioranza e opposizione, tuttavia, è stata la scelta di affidarsi a un unico soggetto in materia di consulenza, un aspetto che paradossalmente ha creato una piccola spaccatura tra i seggi della maggioranza, con la consigliera Micaela Girardi a evidenziare a più riprese la necessità di integrare la delibera coinvolgendo più consulenti in grado di esprimere anche posizioni e vedute differenti.

 

Dopo circa 3 ore di discussione e notevoli frizioni in aula, con 22 pareri favorevoli e 8 astensioni – quelle dell’opposizione e della consigliera Girardi – il Consiglio ha poi formalmente deliberato la costituzione del gruppo di lavoro proposto dalla giunta, che ora avrà il compito di valutare l’opportunità di porre fine a una convenzione che da oltre 20 anni continua a far discutere, nel bene e nel male.


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