di Pierpaolo Pierleoni
Assoluzione per tutti gli imputati. Questa la richiesta formulata dal pubblico ministero, al termine del dibattimento nel processo agli amministratori e dirigenti della ex Banca di Credito Cooperativo del Fermano. Un’istanza alla quale si sono associati i legali della difesa, che dall’inizio del procedimento si erano mostrati fiduciosi sull’infondatezza delle accuse rivolte ai loro assistiti. Gli imputati dovevano rispondere di falso in bilancio, violazioni del testo unico bancario ed irregolarità delle deleghe assembleari.
Il procedimento, partito da un’indagine del 2016, ha seguito un iter piuttosto tortuoso che ora si avvicina all’epilogo. La sentenza è attesa per il prossimo 24 novembre. Chiaramente la richiesta di assoluzione formulata dalla pubblica accusa è un buon viatico per gli imputati, che vedono la possibilità di essere scagionati dalle accuse mosse nei loro confronti.
A difendere gli ex amministratori e soci della Bcc del Fermano gli avvocati Francesco De Minicis, Savino Piattoni, Fulvia Bravi, Daniele Cardinali, Matteo Restuccia, Pierfrancesco Torresi, Ilaria Teodori, Filippo Polisena, Luigi Recchioni, Leonardo Bochicchio, Stefano Chiodini, Anna Indiveri, Villeado Craia, Michele Andreano e Fabio Freddi.
Si è costituita parte civile la Banca d’Italia, che ha ribadito la richiesta di condanna. Erano stati esclusi dal processo invece, in una precedente udienza, 22 soci della Banca che si erano costituiti parte civile.
Tutto era partito da alcune denunce di un socio, che aveva contestato delle irregolarità nelle deleghe per la rappresentanza in assemblea. L’indagine si era poi estesa all’analisi dei bilanci ed alle modalità di erogazione del credito, fino al rinvio a giudizio degli indagati con l’ipotesi di falsi in bilancio negli esercizi tra il 2014 ed il 2016.
Soddisfatto l’avvocato Francesco De Minicis, uno dei difensori del management dell’ex Bcc del Fermano. «L’udienza di lunedì ha visto la richiesta di assoluzione da parte del pubblico ministero – commenta il legale – abbiamo sostenuto sin dall’avvio l’infondatezza delle accuse ed il corretto operato dei nostri assistiti, registriamo con favore la richiesta formulata dal piemme che ci fa attendere con molta fiducia il pronunciamento del giudice».
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