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Ecco la tavola di Cola dell’Amatrice: la cerimonia di riconsegna alla città dell’opera appena restaurata (Foto)

ASCOLI - Nell'occasione, Confartigianato Macerata-Ascoli-Fermo e Ancos (l’associazione che ha finanziato la diagnostica e il restauro con i fondi del 5x1000) hanno organizzato un convegno per entrare nel merito dei lavori. Erano presenti, tra gli altri, il vice sindaco Silvestri, il direttore della Pinacoteca Stefano Papetti e il vescovo Gianpiero Palmieri  
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La preziosa tavola di Cola dell’Amatrice “Madonna con Bambino tra San Giovanni Battista, San Rocco, San Sebastiano e Santa Maria Maddalena”, come annunciato, è tornata nella Sala della Vittoria della Pinacoteca di Ascoli, dopo un lungo e minuzioso lavoro di restauro.

 

La cerimonia, martedì 7 novembre, si è svolta in concomitanza del convegno organizzato da Confartigianato Macerata – Ascoli  – Fermo e Ancos (l’associazione che ha finanziato la diagnostica e il restauro con i fondi del 5×1000) dal titolo “Un’opera dimenticata di Cola dell’Amatrice”.

 

L’appuntamento si è aperto con gli interventi delle autorità presenti, a partire dal vice sindaco Giovanni Silvestri che ha portato il saluto della città e i rallegramenti per l’operazione ad alto valore culturale con ricadute positive sul turismo.

 

Il vescovo Gianpiero Palmieri ha ricostruito le alterne vicende che hanno interessato l’opera e la difficile gestione della sua conservazione che ha determinato negli anni Settanta lo spostamento da Acquasanta Terme ad Ascoli.

 

Fabio Menicacci, segretario nazionale Ancos, nel complimentarsi con i restauratori per l’ottimo risultato ottenuto e ricordando soprattutto le precarie condizioni iniziali della tavola, ha sottolineato l’importanza del recupero delle opere d’arte che sono anche il segno dell’appartenenza delle comunità.

 

Rosina Trobbiani e Natascia Troli,  vicepresidente Ancos provinciale e vicepresidente Confartigianato interprovinciale, hanno sottolineato l’orgoglio provato per aver visto concludersi nel migliore dei modi un ambizioso progetto iniziato nel 2020 e che già lo scorso anno aveva portato alla restituzione al pubblico della prima delle due opere restaurate: “Madonna con Bambino tra San Sebastiano e Santa Caterina d’Alessandria” della bottega di Pietro Alamanno.

 

Giorgio Menichelli, segretario generale Confartigianato ha ringraziato Daniele Ricciotti, responsabile della sede di Ascoli, per l’organizzazione e il coordinamento del progetto. Ha ricordato la vivacità del territorio piceno ed evidenziato le peculiarità e le prospettive di crescita economica delle imprese.

 

Pierluigi Moriconi, funzionario rappresentante della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Ascoli, Fermo e Macerata, numeri alla mano, ha sottolineato l’enorme mole dei beni culturali (14.000) messi in totale sicurezza dopo il sisma 2016 e i progetti di restauro in corso d’opera.

 

Saluti ai presenti sono stati inviati con un video messaggio dal senatore Guido Castelli e dal presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini.

 

Si è quindi entrati nel vivo degli aspetti artistici con l’intervento del professor Papetti che ha inquadrato storicamente il lavoro dell’artista, anche grazie alle preziose testimonianze presenti in Pinacoteca, fino alle “contaminazioni artistiche” avute dal Cola con Raffaello a Roma.

 

Il tecnico Giuseppe Di Girolami (“Art & Co. srl” – Spin-off Università di Camerino), ha illustrato gli strumenti utilizzati e le analisi effettuate sulla tavola prima del restauro, trovando segni inequivocabili e tratti distintivi di Cola, per cui l’attribuzione può dirsi certa.

 

Infine, Michele Aureli e Serena Petrelli (Adip Conservazione e Restauro Opere d’Arte), hanno mostrato, avvalendosi di un ricco e suggestivo corredo fotografico, il precario stato di conservazione della tavola, l’iter seguito per gli interventi di consolidamento, per ripristino del corretto riadattamento della pellicola pittorica al supporto, la meticolosa stuccatura e infine il certosino restauro estetico che ha restituito all’opera la completa lettura d’insieme.

 

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