di Luca Capponi
Terza corsia nella sede attuale, con eventuali varianti o bretelle tecniche, oppure arretramento tra Porto Sant’Elpidio e San Benedetto?
«Il tema è farlo, e farlo subito, qualunque sia il tipo di intervento. Soprattutto se lo studio di Società Autostrade e Regione dovesse individuarne uno più agevole, veloce e dunque più realizzabile. Ben venga quindi l’arretramento o l’ampliamento della A14, perché non possiamo più essere il collo di bottiglia dell’Italia, oltretutto sulla pelle delle persone, visto che quel tratto di autostrada è diventato un rischio per la vita di molti, troppi automobilisti».
La parole di Simone Mariani, amministratore delegato del Gruppo Sabelli di Ascoli, ben sintetizzano il pensiero di molti. Vittime ed incidenti, oltre ai quotidiani gravissimi disagi alla circolazione a causa degli interminabili lavori, infatti, non si contano più. Ecco perché logica vuole che una soluzione vada trovata nel più breve tempo possibile. Ragionamento lineare, su cui sembra impossibile non convenire. Eppure il tratto dell’autostrada A14 che attraversa il sud delle Marche, tra Fermano e Piceno, risulta abbandonato a sé stesso da tempo immemore. Scatenando polemiche, proteste, confronti.
Voce fondamentale in sede di dibattito ce l’ha, inevitabilmente, il mondo dell’imprenditoria. Ecco perché si rivela molto interessante la posizione di une delle realtà più importanti del panorama nazionale. Ed uno dei principali riferimenti economici del territorio interessato da questa problematica.
Sabelli, infatti, è leader nel settore caseario nazionale con oltre un secolo di vita, sede ad Ascoli e numeri altisonanti: 4 siti produttivi in Italia, oltre 165.000 tonnellate di latte fresco lavorato all’anno, 550 tra dipendenti e collaboratori, di cui 270 solo tra le cento torri, e fatturato che nel 2022 ha superato i 230 milioni.
«Per tutti gli imprenditori, e per gli industriali in particolare, il potenziamento delle infrastrutture del sud della regione rappresenta ormai da anni la priorità assoluta per la competitività del territorio – continua Mariani – dunque ogni intervento che va in questa direzione è prezioso e benvenuto. Ho avuto modo di apprendere dell’accelerazione che, fortunatamente, dovrebbe subire la realizzazione della strada “Mezzina“, da Fermo in direzione Teramo: se così fosse si tratta di un’ottima notizia, perché servirà anche ad alleggerire il traffico pesante sulla A14».
«Il potenziamento della stessa A14 resta però assolutamente vitale – conclude -. Società Autostrade e Regione, insieme, stanno lavorando sul progetto di rilancio della rete viaria tra le province di Ascoli e Fermo; per questo ritengo che più che fare battaglie di territorio e di campanile relativamente alla terza corsia, all’arretramento o sulla tipologia stessa di arretramento, occorra assegnare priorità massima ai tempi di realizzazione».
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