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Pinqua, entro fine anno i primi cantieri, Fioravanti: «Una grande sfida per cambiare il volto della città»

ASCOLI - Nella mattinata di oggi i rappresentanti dell’Arengo hanno fatto il punto della situazione con progettisti e imprese aggiudicatarie degli appalti integrati previsti dal doppio finanziamento da 90 milioni di euro. Per ottimizzare rispettare la scadenza di marzo 2026, in attesa dell’approvazione dei progetti definitivi ed esecutivi, le aziende provvederanno alla cantierizzazione già dalle prossime settimane. Tra i piani del Comune spiccano nuove opportunità abitative per studenti, smart worker e potenziali residenti e una piattaforma phygital per raccontare la bellezza delle cento torri anche a chilometri di distanza
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di Federico Ameli

 

A poco più di due anni dalla firma dell’allora ministro alle Infrastrutture e alla mobilità sostenibile Enrico Giovannini sul decreto di assegnazione di circa 2,8 miliardi di euro in favore di 159 progetti in tutta Italia, il progetto Pinqua si appresta a entrare nel vivo anche ad Ascoli.

Vincenzo Pecoraro, Gianni Silvestri, Marco Cardinelli, Marco Fioravanti, Ugo Galanti e le rappresentanti di Unicam in conferenza stampa

 

Come noto, la città delle cento torri si è aggiudicata un doppio finanziamento dal valore complessivo di 90 milioni di euro, 75 dei quali da destinare alla riqualificazione urbana e immobiliare del centro storico e i restanti 15 dedicati alla cura dei parchi, del verde pubblico e delle frazioni, che consentiranno nei mesi a venire di procedere a un restyling cittadino senza precedenti, in linea con quanto previsto dal Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare.

 

Nella mattinata di oggi, lunedì 13 novembre, gli amministratori e i tecnici del Comune di Ascoli hanno incontrato progettisti e imprese aggiudicatarie degli appalti integrati nella Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani per fare il punto della situazione in vista dell’ormai imminente avvio dei lavori, che per rispettare le scadenze imposte dal programma dovranno necessariamente essere conclusi e resi fruibili entro e non oltre il 31 marzo 2026.

 

Se è vero che il tempo stringe, l’Arengo non intende farsi cogliere impreparato.

 

«Abbiamo aggiudicato i lavori e questa mattina, insieme a Unicam e alla Fondazione Carisap che insieme a noi hanno raccolto la sfida della coprogettazione, abbiamo discusso insieme ad aziende e progettisti le gare più grandi della storia del Comune di Ascoli – annuncia il sindaco Marco Fioravanti in conferenza stampa – Ringrazio l’architetto Ugo Galanti, il dottor Maurizio Conoscenti, l’ufficio Sisma, gli assessori che hanno contribuito e il segretario comunale che ha coordinato tutti i passaggi di un progetto che rivoluzionerà la nostra Ascoli, in cui ogni intervento è propedeutico all’altro e andrà a comporre il nostro piano per la città.

 

Grazie al supporto dell’università, Ascoli si sta dotando di una visione. Tra 4 anni potremo contare su una città totalmente diversa rispetto a quella che conosciamo».

 

Come già anticipato nel corso degli ultimi mesi, il piano elaborato dall’Arengo poggia su quattro cardini, a cominciare dall’acquisto di Palazzo Saladini, che d’intesa con la Fondazione Carisap diventerà il nuovo polo del Terzo Settore, fino ad arrivare all’intervento di recupero dell’ex convento di San Domenico alla Piazzarola, lesionato dal terremoto del 2016 e pronto a ospitare alloggi e spazi dedicati alle associazioni e alle nuove generazioni.

Il sindaco Fioravanti a colloquio con i rappresentanti di alcune delle imprese coinvolte

 

Un percorso simile riguarderà anche il terzo lotto del progetto, rappresentato dal restauro della caserma Vecchi di corso Vittorio Emanuele, che al pari del palazzo “ex Eca”  di via Giusti – il quarto lotto comunale – sarà protagonista di un percorso all’insegna dell’housing sociale.

 

«Questo progetto è uno dei più efficaci interventi del Pnrr in quanto risponde alle esigenze della città – prosegue Fioravanti – Dal punto di vista della politica abitativa, in molti ad oggi non riescono ad accedere agli alloggi di edilizia residenziale pubblica o a fare i conti con i costi degli affitti. È il caso anche degli studenti, costantemente alla ricerca di affitti a prezzi calmierati.

 

Grazie a questi progetti saremo in grado di accogliere al meglio loro, nuovi abitanti e smart worker, a cui risponderemo con un’agenzia che offrirà affitti calmierati in modo da poter portare idee innovative in una città in cui residenti, commercianti e visitatori possano convivere al meglio.

 

Al tempo stesso, stiamo lavorando a una piattaforma phygital che consentirà ai turisti di visitare la città con il proprio smartphone, scoprirne l’offerta e provare le emozioni e l’effetto spirituale che ogni giorno la nostra città dona gratuitamente ai visitatori.

 

Vogliamo far percepire questo valore e riempirlo di contenuti attraverso un progetto immateriale che avrà un ruolo determinante per lo sviluppo del territorio – conclude – Possiamo lasciare una città migliore di come l’abbiamo trovata. È una grande sfida: stiamo rinnovando il patrimonio pubblico e dobbiamo riempirlo di esseri umani e contenuti che possano dar vita alla nostra città».

 

Ugo Galanti e Vincenzo Pecoraro

Come illustrato dal dirigente comunale Ugo Galanti, prima di dare il via alla realizzazione delle opere sarà necessario passare dalla consegna dei progetti definitivi ed esecutivi e valutarne la consistenza. Un passaggio tecnico che, tuttavia, grazie alla strategia dell’Arengo, non dovrebbe far slittare di molto l’avvio dei lavori da parte delle imprese, che in attesa del via libera sul piano burocratico potranno ottimizzare i tempi iniziando ad allestire i cantieri già entro la fine del 2023.

 

«Insieme alle aziende abbiamo concordato di partire fin da subito con gli allacci e le procedure propedeutiche ai lavori per rispettare le scadenze – spiega Galanti – Abbiamo raccontato loro l’organizzazione di cui ci siamo dotati per gestire il programma e gli appalti, più complessi del solito dato l’utilizzo del sistema Bim», ossia la procedura obbligatoria prevista dal Codice degli appalti per opere pubbliche dal valore superiore a un milione di euro.

 

Come confermato da Galanti, con tutta probabilità da qui alla fine dell’anno il centro storico assisterà alla nascita dei nuovi cantieri del Pinqua. Secondo le prime stime, il Palazzo Saladini e l’ex convento di San Domenico sembrano avere le carte in regola per debuttare per primi con la cantierizzazione, dato che nel frattempo la caserma Vecchi di corso Vittorio Emanuele e lo stabile ex Eca di via Giusti dovranno fare i conti con il trasferimento degli uffici, la cui conclusione è comunque prevista per la fine dell’anno.

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