(foto Ascoli Calcio)
Mai sosta fu più propizia. L’Ascoli lo pensa ma non lo dice. Sta di fatto che proprio all’inizio della settimana che porta al turno di riposo per le Nazionali, e a poche ore dalla sconfitta con il Como – la gara è costata la panchina tutti e due gli allenatori – ha esonerato William Viali e affidato la squadra a Fabrizio Castori, marchigiano di Tolentino, che non ha mai nascosto di essere tifoso dell’Ascoli e non è la prima volta che guida l’Ascoli.
Era accaduto, sempre in B, nella stagione 2010-2011 quando dopo 12 partite subentrò a Gustinetti. L’Ascoli era ultimo, ma con Castori riuscì a salvarsi conquistando 50 punti, senza contare i 6 di penalizzazione che venivano puntualmente affibbiati alla società per inadempimenti economici. Venne confermato per la stagione successiva ma poi, con la squadra ultima e ancora vittima di penalizzazioni, a dicembre arrivò l’esonero.
Rieccolo dunque dopo dodici anni, con società e tifosi che sperano anche stavolta nelle imprese di un… cavallo di ritorno visti i precedenti targati Mazzone, Pillon e Silva. Lunedì sera l’annuncio, ieri presentazione, poi subito al campo per il primo allenamento. Castori ritrova il diesse Giannitti con cui ha lavorato a Perugia e anche Di Tacchio e Bogdan con cui ha conquistato la A a Salerno, una delle dieci promozioni inanellate nel corso di una lunghissima carriera. Settant’anni a fine campionato, è uno dei veterani della panchina. L’esperienza certo non gli manca.
A presentarlo è proprio Giannitti: «La storia di Castori parla da sola, ha competenza, passione e dedizione al lavoro, quello di cui ha bisogno l’Ascoli”.
Castori, che due settimane fa è stato tra gli ospiti delle celebrazioni del 125° anno del Picchio (il più applaudito insieme a Cacia e Cosmi) è felice: «Ringrazio la società che mi ha riportato in un posto che avverto sempre con molta emozione, sono tanto motivato e non voglio deludere. Il mio calcio è diverso da quello di chi mi ha preceduto. Ha principi differenti, è propositivo in avanti. Il contratto non conta, bisogna solo pensare a salvarsi.
Giannitti – racconta Castori – mi ha chiamato a mezzogiorno e alle 20 ero già qui. Bisogna fare i risultati con quelli che siamo tirando fuori il massimo dalle risorse che abbiamo. Ritrovo Di Tacchio e Bogdan con cui abbiamo fatto una cavalcata straordinaria a Salerno. Ritrovo anche Gnahorè che ho avuto a Carpi e Viviano che portai dal Brescia al Cesena. La prossima con la Reggiana? Questo è il mio 18° campionato di B e so che non esistono scadenze immediate.
Il modulo? Dipende dalle caratteristiche dei giocatori – conclude – ma credo che questa squadra debba giocare sempre con 3 difensori, 5 centrocampisti e 2 attaccanti. Le punte che abbiamo sono tutte valide, ma la squadra funziona se è elastica. Amo fare la formazione dopo l’ultimo allenamento, non mi piace giocare in orizzontale ma in verticale. L’Ascoli si deve salvare e la piazza va incendiata, bisogna andare oltre anche a dei limiti tecnici, bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo e andare a manetta».
Con Castori, nel nuovo staff ci sono anche il figlio Marco, collaboratore tecnico insieme a Tommaso Marolda, il vice allenatore Riccardo Bocchini e il preparatore atletico Carlo Pescosolido che con il mister aveva già lavorato ad Ascoli.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati