di Pier Paolo Flammini
Si arricchisce ulteriormente la riflessione sul tema dell’arretramento dell’A14 nel tratto meridionale delle Marche. Dopo le recenti dichiarazioni degli imprenditori Marco e Attilio Sorbatti (clicca qui articolo di Cronache Fermane), di Graziella Ciriaci (sempre su Cronache Fermane, clicca qui) e infine di Simone Mariani (su Cronache Picene, clicca qui), interviene il comitato Arretramento.it, nato appunto per favorire la soluzione dello spostamento integrale dell’autostrada nella fascia collinare interna.
Roberto Galanti, presidente del comitato, afferma: «Penso che l’arretramento di una sola carreggiata sia una soluzione almeno bizzarra che non risolve le questioni, ma le rimanda e va a creare un’ulteriore ferita nel nostro territorio. È ora di ricordare al Presidente della Regione Francesco Acquaroli che la legge 36 del 31 marzo scorso sul dibattito pubblico che è obbligatorio. Credo che Arretramento.it debba essere incontrato informato ed ascoltato».
Secondo Galanti «l’arretramento sempre a tre corsie dovrà tenere conto dello sviluppo ferroviario ad Alta Velocità per passeggeri e trasporto merci, dato che l’opera è stata decisa dal governo in base alle reti transeuropee dei trasporti TEN-T (Corridoio Adriatico) e agli adeguamenti recenti, come l’allungamento fino a Bari, che impatta notevolmente sul nostro territorio».
Arretramento.it contesta l’idea della Regione Marche di un “arretramento ibrido, che costituirebbe un caso unico al mondo“, ovvero quello di una sola carreggiata (da sviluppare in tre corsie), lasciando l’infrastruttura esistente in una sorta di doppio canale con quattro carreggiate complessive verso la stessa direzione.
«Alcuni studi delle università risalenti a ben 10 anni fa – scrive Galanti – hanno sottolineato come la Statale 16 nel tratto Fermano e Piceno sia insostenibile come carico di traffico e di inquinamento, e in quest’area vivono decine di migliaia di persone. Si raccomandava già allora di traslocare l’attuale A14 all’interno e in questo modo ne avrebbero beneficiato anche i Comuni interni indeboliti dal terremoto del 2016».
«Vorremmo chiedere al Presidente della Regione se sia stata prevista una fascia di rispetto con relativi espropri per un’eventuale carreggiata che vada verso nord, qualora non si possa fare proprio adesso nella sua auspicabile completezza. La proposta presentata dalla Regione non solo non tiene conto degli annosi problemi di pericolosità, evidenziati da un numero di incidenti mortali sul tratto considerato, ma va ulteriormente ad aggravare la situazione esistente» conclude Galanti.
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