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Ascoli omaggia gli “Angeli del Bello” con la civica benemerenza

ASCOLI - Ad aprire i lavori del Consiglio comunale di mercoledì 15 novembre è stata la cerimonia di premiazione all’associazione attiva nella lotta al degrado. Su proposta dei consiglieri di opposizione, l’assemblea ha concesso all’unanimità un importante riconoscimento a chi, da 5 anni, propone un esempio positivo nel tutelare il decoro cittadino
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Cinque anni di attività costante per la città e il territorio, con l’obiettivo di promuovere i valori dell’educazione civica, del rispetto dell’ambiente e del patrimonio storico e architettonico cittadino contrastando il degrado, la maleducazione e il vandalismo sotto le cento torri.

 

Dopo aver portato a termine decine di interventi di riqualificazione, cancellando centinaia di tag e graffiti sulle mura di tutta Ascoli, per gli “Angeli del Bello” – l’associazione di volontariato presieduta da Luciano Vizioli, attiva sotto le cento torri dal 2018 – è giunto il momento di ricevere il giusto premio per l’impegno e l’amore per il bene pubblico dimostrati in questi cinque anni.

La consegna della civica benemerenza a Luciano Vizioli, presidente degli Angeli del Bello

 

Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 15 novembre, su proposta dei rappresentanti dell’opposizione, il Consiglio comunale ha ufficialmente consegnato la civica benemerenza agli Angeli del Bello, aprendo i lavori dell’assemblea con una toccante cerimonia che, almeno per una volta, ha saputo unire amministratori e consiglieri di ogni colore politico nella volontà di omaggiare chi, ogni giorno, si prodiga per rendere la città pulita e accogliente.

 

«Questo è un momento molto importante per la nostra città – dichiara il sindaco Marco FioravantiAnche se gli Angeli del Bello non amano essere sotto i riflettori, questa è una bella pagina della storia di Ascoli. Ringrazio di vero cuore l’opposizione per una proposta che il Consiglio e l’Amministrazione hanno accolto all’unanimità. Si tratta indubbiamente di un bel segnale, così come è bello vedere anche dei bambini che partecipano attivamente alle loro iniziative.

 

Gli Angeli del Bello hanno aiutato Ascoli a crescere operando nel centro e in diversi quartieri cittadini, facendosi portavoce di un messaggio positivo di civiltà e crescita. Hanno lanciato un trend positivo, seguito poi anche da altre associazioni, lavorando in silenzio, senza macchine fotografiche ma con il pennello in mano.

 

Non dobbiamo dimenticare  – conclude – che il nostro compito è lasciare la città in condizioni migliori di quelle in cui ci è stata affidata».

Gli Angeli del Bello in azione

 

Gli interventi dei consiglieri presenti in Sala della Ragione non hanno fatto altro che confermare la profonda gratitudine della città nei confronti degli Angeli del Bello, manifestando piena condivisione su una buona abitudine in grado di unire anche schieramenti e visioni solitamente molto distanti.

 

«Vorrei far comprendere l’approccio al problema del graffitismo vandalico, che per anni è stato considerato con sufficienza e bonariamente accettato – dichiara il presidente Luciano Vizioli, intervenuto in aula prima di ricevere la benemerenza e consegnare una simbolica pettorina gialla al presidente del Consiglio comunale Alessandro Bono –  In uno dei nostri primi interventi trovammo una stratificazione di graffiti di almeno 15 anni in una strada, rua del Macello, in cui ormai non voleva passare più nessuno.

Luciano Vizioli

 

Gli autori, purtroppo, non avvertivano alcuna responsabilità sociale, non si sentivano in alcun modo perseguiti e si sentivano autorizzati a fare sempre di più. Sebbene ci siano fenomeni più gravi da contrastare, questo genere di reato contribuisce a dare un calcio al senso di civiltà».

 

Una possibile soluzione? «Dialogare con gli studenti attraverso l’educazione civica – prosegue Vizioli – Pur avendo alcune attrezzature specializzate non vogliamo certo togliere lavoro a nessuno, non siamo restauratori e ci limitiamo a rimuovere i tag.

 

Rivolgo un ringraziamento sentito ai presenti: è un onore avvertire l’apprezzamento della collettività per ciò che facciamo».


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