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«Ho disegnato il suo colpo migliore e Djokovic mi ha ospitato alle Atp Finals»: la fantastica storia di Lorenzo Petrini

DALLE MARCHE - Il giovane di Porto Sant'Elpidio racconta la sua incredibile esperienza torinese, ancora emozionato: «Ho disegnato il suo colpo migliore e l’ho pubblicata su Instagram. Questa semplice foto è arrivata direttamente a Novak che mi ha subito fatto contattare dal suo manager. Gli ho portato il quadro della foto, quello senza il quale non sarei mai stato lì. Lui era molto felice mi ha detto che lo appenderà a casa sua»
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Foto di gruppo per Lorenzo Petrini con il suo idolo Novak Djokovic

 

di Maikol Di Stefano

 

Da Porto Sant’Elpidio alle Atp Finals di Torino per volere del numero uno al mondo Novak Djokovic.  È la storia di Lorenzo Petrini legato in maniera assoluta allo sport e al tennis, il quale negli ultimi giorni ha avuto la possibilità d’incontrare il suo vero eroe con la racchetta in mano.

 

«Negli ultimi periodi mi sono messo a disegnare e dipingere. Così ho realizzato un quadro dedicato completamente a Novak. Ho disegnato il suo colpo migliore, il rovescio, con quattro sfondi che raffigurano gli slam: Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open. Ho fatto una foto insieme al quadro – racconta emozionato e felice Lorenzo – e l’ho pubblicata su Instagram. Sul post ho poi taggato direttamente Djokovic, il suo entourage e la fondazione che lavora con lui.

 

Questa semplice foto è arrivata direttamente a lui che mi ha subito fatto contattare dal suo manager. Mi ha chiesto se avessi il piacere di poter incontrare Novak – prosegue – e io ho immediatamente detto di sì, allora mi hanno domandato poi se avessi modo di raggiungerli a Torino, gli ho risposto di sì anche perché ho zii e parenti proprio lì in città. Lo staff di Djokovic è stato chiarissimo fin da subito dicendomi che volevano farmi vivere un’esperienza a 360 gradi. Ci hanno trattato benissimo e tutto a spese loro sia per me, che per la mia famiglia e il cagnolino. Ci hanno fatto stare nell’hotel riservato alle famiglie degli atleti. La mattina facevamo colazione con, vicino a noi, i genitori di Sinner».

 

«Lunedì pomeriggio poi – continua Petrini – ci hanno fatto accedere all’hotel riservato ad atleti e allenatori. Siamo stati in giro un’oretta col team manager di Novak e nel pomeriggio è arrivato direttamente lui. Abbiamo parlato, scherzato, festeggiato insieme il nostro essere milanisti. Gli ho ovviamente portato il quadro della foto, quello senza il quale non sarei mai stato lì. Lui era molto felice mi ha detto che lo appenderà a casa sua».

 

Un’esperienza unica per Lorenzo, andata oltre l’incontro col numero uno al mondo. «Martedì siamo stati poi ospiti in un’area riservata con accesso agli spogliatoi per il match tra lui e Sinner. Un’esperienza unica terminata con il rientro a casa mercoledì. Sono veramente grato a Djokovic – conclude – ma anche a tutto il suo staff per quello che hanno fatto e per come lo hanno fatto».

 

Lorenzo Petrini e il suo idolo Novak Djokovic


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