di Giuseppe Di Marco
Mercato ittico, per Lorenzo Marinangeli l’uso delle cassette in polistirolo risulta migliore rispetto alla plastica. Dopo le polemiche dovute alla gran quantità di polistirolo recentemente rinvenuto sulla costa Picena, il leghista propone di intercettare fondi per acquisire tare monouso in materiale biodegradabile.
Il consigliere ripercorre la storia che ha portato alla decisione di abbandonare, in Riviera, le cassette in plastica. «Circa sette anni fa, dal momento che le cassette di plastica sparivano quotidianamente nel corso della filiera, i pescatori decisero di passare al polistirolo. In generale, il vantaggio del polistirolo sta solo nella praticità di spedizione: allora peraltro venne fatto un accordo con i commercianti ittici, con cui le spese per la tara sarebbero state divise a metà. Oggi il rimborso è passato all’80%: siamo l’unico mercato ittico in Italia a rimborsare i pescatori. Gran parte delle marinerie d’Europa usano il polistirolo: passaggio fondamentale è non farle cadere in acqua, anche se come materiale è recuperabile perché rimane in superficie, mentre la plastica affonda».
Recentemente, però, sono state rinvenute notevoli quantità di cassette sbriciolate sulle spiagge della Riviera. Una situazione piuttosto grave, che dovrebbe spingere le istituzioni a prendere adeguate contromisure. «Sono il primo a dire – afferma Marinangeli – che vedere pezzi di polistirolo sulla spiaggia è uno spettacolo obbrobrioso. La soluzione migliore è utilizzare casse biodegradabili: queste però hanno un costo maggiore, quindi ci stiamo impegnando a trovare fondi che possano ammortizzare la spesa».
Il salviniano spiega anche i benefici derivanti dall’uso del compattatore: «Lo abbiamo ottenuto – conclude il consigliere – grazie all’impegno congiunto del sottoscritto, dell’Amministrazione comunale e dell’assessore regionale Andrea Antonini. Questo strumento permette di compattare le masse di polistirolo che si accumulano ogni mattina nei magazzini dei nostri grossisti, soprattutto con il pesce d’importazione. Tutto il polistirolo ora non finisce più sottoterra, ma viene rivenduto alla ditta fornitrice delle cassette. In questo modo sia Picenambiente sia il nostro Comune hanno un risparmio, e si crea un perfetto circuito di economia circolare».
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