di Lino Manni
Il punto della ripartenza: niente non è, dopo tre sconfitte consecutive. All’inizio ho fatto difficoltà a riconoscere l’Ascoli. Quel completo celeste, da pigiama party, è davvero orribile. Ma tutto si fa in funzione del merchandising. L’Ascoli inizia subito con tanta grinta, poco palleggio e tanta aggressività. Mister Castori è stato chiaro: palla lunga e pedalare. Niente più fronzoli in difesa dove non si sono visti più i “passaggetti” tra il portiere e i difensori.
E’ un Ascoli che va subito al sodo ed il gol arriva dopo un quarto d’ora. E’ Mendes che interrompe il digiuno dopo le scorpacciate delle prime giornate di campionato. Il pressing dei bianconeri è costante almeno fino a quando reggono le forze. Il primo tempo finisce con il vantaggio dei bianconeri e con un solo pericolo, il palo dei padroni di casa subito dopo il gol del vantaggio. I quasi 800 tifosi dell’Ascoli possono ritenersi soddisfatti.
A Reggio Emilia è stata una sorta di rimpatriata dei tifosi ascolani per ricordare gli esodi degli anni ‘70 e ‘80. Trasferte memorabili che a fine campionato premiarono l’Ascoli. Speriamo che sia di buon auspicio per quest’annata. Il gol dei pari arriva subito ad inizio ripresa. Gli errori, i difetti e le lacune della squadra non si possono cancellare in quindici giorni. Mister Castori non ha certo la bacchetta magica.
L’Ascoli rischia qualcosa ma fino alla fine, con le residue forze, sfiora pure il colpaccio. Si torna a casa con un punto che è poco per la classifica ma tanto per il morale.
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