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Denominazione “Montepulciano” e vini rossi marchigiani: presentata interrogazione urgente

L'ONOREVOLE augusto Curti del Partito Democratico: «Ennesimo provvedimento contro le Marche del Governo Meloni, questa volta ai danni del settore vitivinicolo. Il comparto interessato rappresenta una platea ampia, anche geograficamente, costituita dai produttori di Rosso Piceno Doc, Rosso Piceno Doc Superiore e Offida Rosso Docg»
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Augusto Curti

 

«Ennesimo provvedimento contro le Marche da parte del Governo Meloni, questa volta ai danni del settore vitivinicolo. La vicenda relativa alla denominazione “Montepulciano” in retro etichetta che, in queste ore, sembrerebbe precludersi per i nostri grandi rossi rappresenta un vero e proprio calice amaro servito al Piceno e alle Marche».

 

Ad affermarlo è  Augusto Curti, parlamentare piceno del Partito Democratico, che aggiunge: «Si tratta di un dispositivo privo di senso e addirittura in contrasto con quanto stabilito dal “Testo unico del vino”. Tale dispositivo infatti non va nella direzione di chi, anziché tutelare la trasparenza e la completezza delle informazioni alla clientela, pretenderebbe di introdurre un principio di tutela assoluto per i vitigni-denominazione.

 

Purtroppo il comparto interessato rappresenta una platea ampia, anche geograficamente, costituita dai produttori di Rosso Piceno Doc, Rosso Piceno Doc Superiore e Offida Rosso Docg. Se dalle retro etichette di questi meravigliosi vini, prodotti all’85% con tale uvaggio, dovesse scomparire la relativa e storica dicitura “Montepulciano” un’intera economia subirebbe un danno incalcolabile. “Montepulciano”, infatti, è la denominazione che certifica formalmente il rango enologico dei nostri rossi.

 

Si tratta di un vero e proprio fattore di marketing – insiste Curti – in particolare di un elemento di riconoscibilità e posizionamento, che permette ai prodotti di essere collocati tra le eccellenze nazionali e internazionali. Rinunciarvi, pertanto, significherebbe pregiudicare il richiamo commerciale di vini che rappresentano il Piceno, penalizzando di conseguenza un intero Territorio. Per questo oggi ho depositato un’interrogazione urgente al Ministro dell’Agricoltura per sollevare il dubbio di legittimità delle nuove disposizioni e, al contempo, per richiedere che i nostri produttori possano continuare ad utilizzare la denominazione Montepulciano».

 

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