di Luca Capponi
«Le tante realtà economiche presenti nel Piceno e nel Fermano finora hanno fatto miracoli per resilienza e crescita, ma ormai non è più possibile perdere altro tempo per la realizzazione di collegamenti funzionali, adeguati e soprattutto sicuri».
Parlare di miracoli per chi ogni giorno, da anni, si sottopone ai disagi inenarrabili causati dalla A14 anche solo per andare a lavorare non sembra affatto esagerato. Anzi. Tra cantieri, code, strettoie, gallerie che si trasformano in vere e proprie trappole ed un conto che, al netto, parla anche di diverse vittime, qui la vita si fa sempre più difficile.
«La nostra azienda ha cantieri soprattutto nelle province di Ascoli, Fermo e Macerata, per cui quotidianamente riscontriamo disagi e preoccupazioni per il personale e per tutto l’indotto che si muove a servizio delle nostre attività», conferma Danilo Turla, amministratore unico della Turla Costruzioni, società che guida insieme al figlio Angelo con sede ad Ascoli ed una storia che va avanti con serietà e passione dal 1971. Ad oggi, conta circa 100 dipendenti tra edilizia pubblica e privata, sesta impresa di costruzioni delle Marche nella classifica 2022 stilata dalla Fondazione Merloni.
«Dopo gli eventi sismici del 2016 l’arretramento della A14 è diventato un’emergenza in termini di sicurezza, di sviluppo e di ripopolamento dell’entroterra del sud delle Marche – continua Turla -. Ora la concentrazione della viabilità su gomma e su ferro è lungo la costa, proprio dove le città continuano a svilupparsi ed addensarsi dal punto di vista urbano. Il tracciato e la capacità della A14 e della ferrovia, dunque, risultano inadeguati sia al traffico esistente sia allo sviluppo della costa marchigiana».
«L’arretramento dell’autostrada, invece, oltre a consentire un’adeguata sede stradale, favorirebbe lo sviluppo dei capoluoghi di provincia Ascoli e Fermo e di tutto l’entroterra – va avanti -. Al contempo permetterebbe alle cittadine costiere maggior respiro urbanistico e il miglioramento della viabilità. Località quali San Benedetto del Tronto, Grottammare, Cupra Marittima, Pedaso e Porto San Giorgio, che oggi non godono di una viabilità a scorrimento veloce poiché tutto è concentrato sulla vecchia statale adriatica soffocata da edifici e attività commerciali, potrebbero alleggerire il traffico e diminuire l’inquinamento del centro urbano utilizzando l’attuale tracciato della A14. Questo, al contempo, diventerebbe anche un’arteria parallela alla nuova autostrada, in caso di emergenza».
«Tutto ciò – conclude Turla – porterebbe alla valorizzazione del sud della nostra regione e favorirebbe lo sviluppo turistico-economico e di conseguenza anche quello sociale».
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