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Il leggendario Mogol al Teatro Ventidio Basso, emozioni a non finire

ASCOLI - Aperta dai saluti del presidente del Consiglio comunale Alessandro Bono e dall'organizzatore Nazario Malloni, è stata una serata all'insegna del successo, con il grande paroliere della musica italiana protagonista sul palco del Massimo cittadino
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di Elena Minucci

 

“Tu chiamale se vuoi emozioni”. Ed è stata proprio così la serata di ieri sera, giovedì 30 novembre, al Teatro Ventidio Basso di Ascoli. Un tripudio di emozioni. Un viaggio nelle parole delle canzoni più belle scritte dal leggendario Mogol, il maestro della musica leggera italiana. Un grande successo per lo spettacolo “Mogol racconta Mogol”, un mix tra musica e narrazione in cui Giulio Rapetti, al secolo Mogol, ha raccontato le storie e le emozioni vissute come autore cresciuto a pane e musica durante oltre mezzo secolo di carriera.

 

Un ritorno tanto atteso in città, a distanza di 40 anni. Era infatti il 1985 quando venne ad Ascoli con la squadra della Nazionale Cantanti, insieme a Gianni Morandi, Umberto Tozzi e tutti gli altri. «Non importa su quale palcoscenico stare, la cosa importante è il contatto con il pubblico, parlare alla gente» ha detto Mogol.

 

La serata si è aperta con i saluti del presidente del Consiglio comunale Alessandro Bono e dell’organizzatore dell’evento Nazario Malloni. «Una bella serata che ha visto protagonista colui che ha segnato la storia della musica italiana, Mogol – ha detto Alessandro Bono – grazie a Nazario Malloni che non è nuovo a regalarci serate così, che hanno lo scopo non solo di farci conoscere personaggi illustri ma anche un fine sociale. Il ricavato della serata infatti, verrà devoluto al reparto di oncologia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. Ringrazio tutti i presenti e coloro che hanno voluto questa serata».

 

Spazio alla musica, con Mogol che ha ripercorso aneddoti, celebrazioni e storie di profonda amicizia con i numeri uno della musica italiana. Primo fra tutti Lucio Battisti ma anche Mario Lavezzi e Nicola Di Bari, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Adriano Celentano con la voce di Giuseppe Barbera (voce e piano). Con lui anche Massimo Satta (chitarra), Giulio Proietti (batteria) e Sandro Rosati (basso). Sulle note delle colonne sonore della vita di ognuno di noi: “Io vorrei, non vorrei ma se vuoi”, “Un’avventura”, “Il tempo di morire”, “Anche per te” “Dieci ragazze”, la platea non ha mai smesso di canticchiare le canzoni più belle.

 

Oltre 400 gli spettatori, in tanti hanno voluto salutare Mogol, tra questi anche l’imprenditore ascolano Guido Di Stefano accompagnato dai figli Eraldo e Giuseppe, più noti come “Btwins”, nel 2011 tra le rivelazioni di “Sanremo Giovani”, in passato allievi presso la Scuola di Musica fondata e diretta da Mogol, il “Cet” (Centro Europeo Tuscolano).

 

Serata doppiamente speciale perchè il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto al reparto di Oncologia dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli.

 


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