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L’Ascoli, che gioca solo nel secondo tempo, non evita l’ennesimo ko: a Venezia finisce 3-1

SERIE B - Per la squadra di Castori primi 45 minuti allucinanti nella totale incapacità di costruire un'azione, avvicinarsi all'area avversaria, vincere un contrasto. I lagunari vanno al riposo sul 2-0 e la partita appare segnata. Ma nella ripresa c'è una bella reazione con il gol di Massini: iniezione di fiducia e gara riaperta. I bianconeri vanno vicini al pareggio ma si espongono al contropiede. Quasi allo scadere, proprio su una bruciante ripartenza, il terzo gol che chiude i giochi. Il Venezia resta primo, l'Ascoli deve sperare che il Lecco non faccia punti in casa con il Bari altrimenti si ritroverà quartultimo da solo 
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I tifosi dell’Ascoli al “Penzo” di Venezia

 

di Andrea Ferretti

 

L’Ascoli gioca solo nel secondo tempo. Dopo un primo tempo allucinante, la squadra di Castori riemerge nella ripresa, accorcia le distanze e riapre al partita. Ma poi subisce la rete che chiude il pomeriggio in laguna su azione di contropiede, l’unica arma rimasta al Venezia che nei secondi quarantacinque minuti ha temuto di veder sfumare una vittoria che all’intervallo sembrava cosa fatta. Per la squadra di Vanoli è la quinta vittoria consecutiva, sesta nelle ultime sette gare. Per l’Ascoli un’altra battuta d’arresto dopo ll tris di sconfitte costate la panchina a Viali e lo scivolamento in zona playout, e dopo il pareggio esterno con la Reggiana nel giorno dell’esordio in panchina di Castori. Il Venezia resta in testa alla classifica, l’Ascoli deve sperare che il Lecco non faccia punti domani in casa con il Bari altrimenti si ritroverà quartultimo da solo. I bianconeri sono attesi da due gare interne contro lo Spezia, una delle poche squadre che in classifica ha meno punti del Picchio, e il Catanzaro che di neopromossa non ha nulla, fresco reduce dalla vittoria di Palermo.

 

LE PREMESSE – Infermerie piene su entrambi i fronti. Castori deve fare a meno di Bellusci, Falzerano, Caligara, Nestorovski, Kraja, Tavcar e Bogdan. Vanoli non ha a disposizione Olivieri, Sverko, Pohjanpalo, Idzes e Svoboda. E durante il riscaldamento perde anche il portiere Joronen (fastidio al polpaccio), al suo posto Bertinato. Si presenta così Venezia-Ascoli al “Pierluigi Penzo” dove sugli spalti ci sono anche 155 tifosi arrivati da Ascoli. Nell’incerottato 3-4-1-2 dei bianconeri, davanti a Viviano (ha compiuto 38 anni alla vigilia del match) nei tre della difesa ci sono Adjapong a destra, Botteghin in mezzo e Quaranta a sinistra. Gli esterni del centrocampo a cinque, terzini quando si passa alla fase difensiva, sono Bayeye e Falasco. In mezzo al campo Di Tacchio e Gnahorè, Masini alle spalle delle punte Mendes e Rodriguez.

 

IL PRIMO TEMPO – Subito un brivido per il Picchio quando al 4′ il centro dell’ex Pierini per pochi centimetri non trova la deviazione in scivolata di Johnsen. Sospinto dai suoi tifosi il Venezia cerca di fare la partita ma va in difficoltà per l’atteggiamento aggressivo dell’Ascoli che pressa su tutto il fronte. Al 17′ è ancora Pierini ha rendersi pericoloso quando si accentra dalla destra e lascia partire un sinistro alto sulla traversa. Pierini sulla destra appare incontenibile, e al 20′ calcia alto da posizione molto favorevole. Il Venezia fa girare bene la palla, l’Ascoli fa muro nonostante qualcosa non funzioni sulla propria corsia mancina. Il gol del vantaggio ci sta tutto e infatti il risultato si sblocca al 26′ quando Johnsen aggancia un pallone fuori area e con un magistrale colpo di tacco libera Gytkjaer che si infila tra i bianconeri come una lama nel burro facendo secco Viviano. Nell’azione emerge nettamente come Adjapong non sia un difensore puro, ma Castori non ha alternative, se non aspettare speranzoso il mercato di gennaio. Ascoli al tappeto al 30′ con la girata ravvicinata, sugli sviluppi di un angolo, di Altare: 2-0 dopo mezzora di gioco. E, quel che è peggio, Ascoli non pervenuto dalle parti dell’area di rigore avversaria. Tifosi del Picchio ammutoliti. Al 33′ Venezia vicino al tris con Gytkjaer, l’Ascoli si salva in angolo. La squadra di Castori sembra un pugile suonato, incapace di fare due passaggi di fila, e con Massini in una posizione dove, se non fosse in campo, sarebbe la stessa cosa. L’Ascoli perde tutti i contrasti, un segnale scoraggiante che esalta invece la netta superiorità del Venezia. Al 38′ Viviano, con i piedi, si salva dalla terza capitolazione: Candela era sbucato alle spalle di tutti. Al 45′ micidiale contropiede di Pierini che serve Busio il quale si fa ribattere la conclusione. Dopo due minuti di recupero le squadre tornano negli spogliatoi. L’Ascoli lo fa dopo 47 minuti di sbandamento e, per sua fortuna, due soli gol al passivo.

 

IL SECONDO TEMPO – L’Ascoli rientra bene in campo e va in gol dopo appena due minuti con Masini (primo centro in bianconero e in B) che raccoglie una palla non trattenuta dal portiere Bertinato su insidioso traversone, primo della partita, di Falasco. La partita si riapre. L’Ascoli sembra credere di più nei propri mezzi, attacca la palla e pressa con continuità come non aveva mai fatto nei primi quarantacinque minuti. Al 15′ l’Ascoli può pareggiare. Sul solito calcio piazzato di Falasco, la corta respinta della difesa fiisce suld estro di Botteghin che da dentro l’area spara in curva. Al 17′ quattro cambi in un colpo solo, due per parte. Castori sostituisce Rodriguez e Gnahorè con Manzari e Milanese. Vanoli richiama Zampano e Johnsen per Ullmann e Bjarkason. Altri due minuti e Venezia vicino al terzo gol. Bruciante ripartenza dei lagunari, Viviano devia con il piede la conclusione di Gytkjaer, la palla si impenna ma è destinata a finire ugualmente in porta: sulla linea è decisivo l’intervento di Quaranta che anticipa Candela. L’Ascoli cresce e fa la partita, il Venezia appare in difficoltà. Al 26′ il terzo cambio di Castori: D’Uffizi per Masini. Al 32′ è proprio di D’Uffizi il colpo di testa, deviato in angolo, di poco lontano dal palo. Al 38′ altro doppio cambio dell’Ascoli che con Millico al posto di Tacchio e Giovane per Bayeye chiude a trazione decisamente anteriore. Al 41′ è proprio Millico a provarci ma il suo sinistro non è potente. Ma un’altra ripartenza del Venezia, in una fase in cui può puntare solo su questa arma, chiude il conto al 44′. La palla, respinta dalla difesa finisce sul destro di Gytkyaer che a volo firma la doppietta: 3-1, palla al centro e subito dopo tutti casa.

 

VENEZIA (4-3-3): Bertinato; Candela, Altare, Modolo (42’st Busato), Zampano (17’st Bjarkason); Busio, Tessmann, Ellertsson (9’st Jajalo); Pierini (32’st Dembelè), Gytkjaer, Johnsen (17’st Ullmann). A disposizione: Joronen, Grandi, Bruno, Mikaelsson, Andersen, Cheryshev, Lella. Allenatore: Vanoli

 

ASCOLI (3-4-1-2): Viviano; Adjapong, Botteghin, Quaranta; Bayeye (38’st Giovane), Gnahorè (17’st Milanese), Di Tacchio (38’st Millico), Falasco; Masini (26’st D’Uffizi); Mendes, Rodriguez (17’st Manzari). A disposizione: Barosi, Bolletta, Rossi, Haveri, Maiga Silvestri. Allenatore: Castori

 

Arbitro: Ayroldi di Molfetta (assistenti Bresmes di Bergamo e Fontani di Siena, quarto ufficiale Maccarini di Arezzo, Var Marini di Roma, Avar Maggioni di Lecco)

 

Reti: 26’pt Gytkjaer (V), 30’pt Altare (V), 2’st Masini (A), 42’st Gytkjaer (V)

 

Note: spettatori 5.660, incasso 72.191 euro (paganti 4.375 di cui 155 ospiti, incasso 49.126 euro; abbonati 1.285, rateo 23.064 euro). Ammoniti: Di Tacchio (A), Falasco (A), Altare (V). Recupero 2’+5′


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