di Andrea Ferretti
«Sabato in campo vedremo undici condottieri, ma spero di vederne 10.000 anche sugli spalti». E’ questo l’augurio-appello lanciato questa sera, lunedì 4 dicembre, da Massimo Pulcinelli, patron dell’Ascoli, nel corso della trasmissione “Tvb Ascoli” su VeraTv.
Il patron, incalzato dal conduttore Matteo Porfiri e dai giornalisti ospiti in studio – il nostro Lino Manni e Matteo De Angelis – ha fatto il punto della situazione e delle delusioni, ma si è detto fiducioso di una reazione in queste ultime quattro giornate del girone di andata, con la speranza di raggiungere quei 40-42 punti che significano salvezza. Il tutto assumendosi tutte le responsabilità di ciò che è accaduto nel corso di questa prima metà della stagione, compresi i cambi di allenatore (Viali-Castori) e di direttore sportivo (Valentini-Giannitti).
Dopo il ko di Venezia l’imprenditore romano ha caricato la squadra sui suoi amatissimi social. Stasera si è ripetuto attraverso il piccolo schermo. «Sono deluso per l’inizio di campionato, e anche molto dispiaciuto – le sue parole – ma ho massima fiducia nell’allenatore e nel direttore sportivo, e anche nei ragazzi che sicuramente si riscatteranno già da sabato. A Venezia abbiamo affrontato un avversario dalle ambizioni totalmente diverse dalle nostre. Nel secondo tempo abbiamo avuto più di un’occasione per pareggiare, ma non siamo riusciti a portare nulla a casa».
Sabato con lo Spezia, Pulcinelli si attende il record di presenze, anche per i prezzi popolari decisi dalla società. E’ un chiaro messaggio per i tifosi. «Davanti a un momento così difficile – ha detto – dobbiamo restare uniti e organizzati per reagire e andare avanti come sempre. Dispiace trovarsi quartultimi, ma dover lottare è nel dna dell’Ascoli e degli ascolani. Sabato spero di vedere diecimila persone al “Del Duca”, grazie anche al nostro contributo con i prezzi dei biglietti quasi dimezzati».
Al giro di boa mancano quattro partite, di cui tre in casa. «E’ un vantaggio. Speriamo di scavallare con almeno cinque, sei punti in più» ha aggiunto il patron al quale, sono inevitabilmente stati chiesti lumi sul mercato di gennaio. «Torneremo per forza sul mercato per migliorare un gruppo che era stato costruito per un modulo di gioco che è poi cambiato con l’arrivo di Castori. Serviranno ritocchi precisi. A causa degli infortuni a Venezia è stato ad esempio adattato Adjapong che non è un centrale. Prenderemo ragazzi che sanno giocare nel 3-5-2. In quali ruoli interverremo è presto per dirlo. Giannitti ci sta lavorando e presto ci presenterà un piano che valuteremo».
Tornando alle scelte di inizio stagione. Pulcinelli è chiaro: «Sono state tutte sane e corrette, resta però la recriminazione di non essere riusciti a fare meglio di quanto pensavamo. Abbiamo effettuato dei cambi in corso d’opera ma è certo che continueremo ad operare per fare bene. I “se” e i “ma” non portano da nessuna parte. Le scelte sono state queste, mi assumo la responsabilità perchè sono uno che ci mette sempre la faccia. Il calcio lo conosciamo bene, prendiamo il Benevento dello scorso anno, partito con ben altre ambizioni e alla fine ultimo».
Ancora sul mercato: «Non abbiamo alcuna intenzione di smantellare la squadra, ma di rafforzarla. Non faremo follie perchè al mercato di gennaio è sempre tutto più complicato. Teniamo anche presente che alcuni degli attuali indisponibili torneranno in campo entro uno, due, massimo tre mesi. Siamo in emergenza con due difensori centrali (Bogdan e Tavcar, ndr) lungodegenti, ma non cerco scusanti. In campo va chi merita, anche se qualcosa è mancato sia a Reggio Emilia che a Venezia. Sono però certo che il lavoro di Castori porterà i suoi frutti».
Con Pulcinelli è scontato parlare del futuro societario, soprattutto dopo le voci rimpallate nelle ultime settimane. «Sono solo chiacchiere – conclude il patron bianconero – ma confermo che sono alla ricerca di un socio che possa dare maggior forza, maggior supporto alla società. Al momento ci sono diverse interlocuzioni: nessun italiano ma tutti soggetti stranieri particolarmente interessati».
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