di Pier Paolo Flammini
Una doverosa riflessione che anticipa delle idee che potrebbero cambiare il modo con cui il turismo enogastronomico piceno si affaccia sui mercati internazionali. La società cooperativa agricola Vinea di Offida ha organizzato mercoledì 6 dicembre, nella sede dell’Enoteca Regionale, un incontro avente per titolo “Enoturismo: come sviluppare la promozione dei prodotti del territorio“.
Introdotto dalle parole di Pompilio D’Angelo, vicepresidente di Vinea, il presidente Ido Perozzi ha poi fatto il punto su “le filiere ed il progetto di sviluppo del territorio legato all’Enoturismo”. A lui è seguita Maria Regina Nardinocchi, sempre di Vinea, la quale ha illustrato le attività promozionali sviluppate negli ultimi anni in questo settore. Infine si è registrato l’intervento di Fabio Alessandrelli, presidente della cooperativa Opera, sul tema “Turismo, enogastronomia e territorio“.
Emerge dunque il tentativo di strutturare il settore enogastronomico anche come attrazione turistica a sé stante Integrata di certo con altre forme di turismo a partire da quello balneare ma in grado di essere percepito come tale a prescindere dai flussi che si registrano sulla costa nel periodo estivo.
«Da alcuni anni crediamo nel turismo enogastronomico e sull’enoturismo – afferma Ido Perozzi – noi pensiamo che il futuro sia questo, ovvero promuovere le nostre eccellenze. Stiamo lavorando a un progetto presentato con i comuni di Offida, Cossignano e Castorano di 750 mila euro proprio sull’enoturismo, siamo in attesa del finanziamento. Si tratta di un progetto triennale col quale pensiamo di organizzare l’ospitalità del turista ma anche l’incoming e il wine testing con operatori turistici e giornalisti nazionali ed esteri».
«Dobbiamo organizzare un turismo dell’entroterra che sia per tutto l’anno, perché abbiamo esperienza che i flussi che raggiungono la costa poi soltanto in una minima parte si spostano perché restano, per tutto il tempo possibile, in spiaggia a godere del sole» conclude Perozzi.
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