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Ascoli-Spezia, al “Del Duca” uno scontro salvezza ad alta tensione: «Anima e cuore per uscire da questa situazione»

SERIE B - Poco più di 55 anni fa, proprio contro i liguri, l’esordio di Carlo Mazzone sulla panchina della “Del Duca Ascoli”: un 2-1 da cui partì una leggendaria carriera. Tornando ai giorni d’oggi, servirà tutta la carica del popolo piceno per spingere la squadra in una sfida fondamentali: gli appelli della società, tuttavia, non hanno per ora fornito gli effetti sperati in termini di biglietti venduti. A livello di formazione, Castori conferma il 3-5-2 e ritrova Bellusci in difesa. Arbitra Marchetti, calcio d’inizio alle 14
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di Salvatore Mastropietro

 

I più pessimisti l’hanno definita un “playout anticipato”, i più ottimisti la gara della ripartenza, i più equilibrati una partita come le altre. Ascoli-Spezia di domani (ore 14) è uno scontro salvezza tanto importante quanto delicato che mette di fronte le due squadre peggiori dell’ultimo periodo (rispettivamente uno e due punti nelle ultime cinque partite).

 

I tifosi al “Picchio Village” in settimana

Entrambe hanno cambiato allenatore nel corso della sosta di novembre (Castori e D’Angelo) ed entrambe vedono nella gara di domani una grandissima occasione per provare a svoltare. In casa Ascoli l’importanza della partita è stata sottolineata a più livelli. Prima dal patron Massimo Pulcinelli, intervenuto a più riprese tra social e tv negli ultimi giorni, e poi dai tifosi, che hanno spronato e caricato la squadra al “Picchio Village” sottolineando la propria vicinanza in un momento complicato da cui tirarsi fuori il prima possibile “sputando sangue”.

 

E proprio la tifoseria sugli spalti giocherà un ruolo molto importante. La società ha lanciato numerosi appelli negli ultimi giorni, abbassando anche i prezzi rispetto a quelli normalmente praticati. Pulcinelli ha parlato di “10.000” spettatori, ma al momento la prevendita non si è discostata dai valori medi di questo campionato: alle 19 di oggi il dato aggiornato dei presenti è di 5795, di cui 122 ospiti (dato definitivo). Considerando quelli che saranno venduti domani, sugli spalti non si dovrebbe andare oltre le 6.500-7.000 unità.

 

Fabrizio Castori (foto Ascoli Calcio)

«Non ho mai avuto dubbi sui nostri tifosi, – ha affermato Fabrizio Castori nella consueta conferenza prepartita – la loro è stata l’ennesima dimostrazione di amore nei confronti della squadra. Quando si ama qualcosa si soffre se le cose non vanno bene. Ci hanno testimoniato la loro sofferenza, che è anche la nostra. Se si condivide una problematica, è più semplice venirne fuori. Dobbiamo dare l’anima e il cuore per uscire fuori da questa situazione. La squadra sta dando buoni segnali, a volte non può bastare però contro squadre forti come il Venezia. La salvezza è un obiettivo a medio-lungo termine. La squadra è una, io non faccio differenze tra giovani e anziani, ognuno mette a disposizione quello che ha e tutti si sono sentiti di garantire il massimo impegno da qui fino al conseguimento dell’obiettivo. I 20 punti al giro di boa? Sarebbe un buon bottino, ma non mi piace fare tabelle, portano anche male».

 

«Noi dobbiamo guardare alla nostra crescita. A Venezia siamo andati vicini al pareggio anche se non siamo al top che vorrei io. L’avversario è forte, l’anno scorso era in Serie A. Abbiamo massimo rispetto, bisogna avere cuore, anima e testa. Sarà una partita giocata con attenzione. Sto comunque cercando di pensare solo a noi stessi, a questa squadra serve un’identità precisa e una condizione atletica importante. Se andiamo ad analizzare l’avversario ci accorgiamo che i singoli sono molto forti, ma voglio che noi siamo concentrati solo su di noi e sul buttare il cuore oltre l’ostacolo».

 

Sulle condizioni dei singoli e della squadra: «Bellusci ha recuperato, Falzerano no. La condizione va migliorando ma dobbiamo ancora crescere. Milanese? E’ una mezz’ala o trequartista, ha un altro passo rispetto a Masini, cercheremo di sfruttarlo al meglio. Adjapong ha le caratteristiche per fare il quinto di fascia, poi vedremo chi giocherà».

 

Bellusci torna a disposizione (foto Ascoli Calcio)

A livello di formazione, nel 3-5-2 mister Castori torna a schierare tre centrali di ruolo davanti a Viviano: Bellusci ha recuperato al fianco di Botteghin e Quaranta. Sulla fascia destra Bayeye parte in leggero vantaggio rispetto ad Adjapong, mentre sulla sinistra Falasco è sicuro del posto. In mediana continuità con il doppio mediano Gnahorè-Di Tacchio con Masini ad agire da incursore dietro le punte Rodriguez e Mendes.

 

In tutto sono 22 i calciatori convocati per Ascoli-Spezia: 1 Barosi, 12 Bolletta, 2 Viviano, 17 Adjapong, 40 Bayeye, 55 Bellusci, 33 Botteghin, 54 Falasco, 3 Haveri, 14 Quaranta, 96 Rossi, 18 Di Tacchio, 8 Giovane, 5 Gnahoré, 94 Maiga Silvestri, 73 Masini, 20 Milanese, 15 D’Uffizi, 28 Manzari, 90 Mendes, 7 Millico, 99 Rodriguez.

 

Mazzone in panchina durante Del Duca Ascoli-Spezia del 1968. Da sinistra si riconoscono il massaggiatore Ivo Micucci, il dirigente accompagnatore Tonino Orlini, il fotografo Elio Marucci (in piedi), il presidente Costantino Rozzi

ASCOLI-SPEZIA: 55 ANNI FA L’ESORDIO IN PANCHINA DI CARLO MAZZONE

 

Sono trascorsi poco più di 55 anni, era il 24 novembre 1968, quando Carlo Mazzone – un uomo, un allenatore, un mito – si sedete per la prima volta sulla panchina dell’Ascoli. Il caso vuole che proprio quel giorno al “Del Duca” si giocava Del Duca Ascoli-Spezia (Serie C girone B). Il presidente Rozzi, da poco alla guida della società, gli affidò la panchina promuovendolo dalla “De Martino” (la Primavera di oggi) al posto dell’esonerato Malavasi. Doveva essere una soluzione provvisoria in attesa di ingaggiare un allenatore professionista, ma Mazzone restò alla guida della squadra fino al termine del campionato, che la Del Duca chiuse al 3° posto dietro Arezzo (promosso in B) e Massese. L’anno dopo stessa storia. Rozzi partì con Eliani poi lo sostituì promuovendo di nuovo Mazzone che nel giro di qualche anno scrisse pagine memorabili e irripetibili della storia dell’Ascoli Calcio, e non solo: il doppio salto dalla C alla A e la salvezza in massima serie del 1975. Poi passò la Fiorentina e iniziò, o meglio continuò, la storia di chi detiene l’imbattibile record di 1.278 panchine ufficiali di cui ben 795 in Serie A. Mazzone tornò ad Ascoli nel 1980 al posto dell’esonerato G.B. Fabbri e, con lui alla guida della squadra, il popolo bianconero visse stagioni meravigliose con i bianconeri protagonisti in Serie A. Tornando a quel Del Duca-Spezia, la partita finì 2-1 grazie ai gol di Scichilone e Tarantini. Chissà che questo antico e nostalgico precedente non porti bene all’Ascoli di Castori.

 

LE PROBABILI FORMAZIONI

 

ASCOLI (3-4-1-2): Viviano; Bellusci, Botteghin, Quaranta; Bayeye, Gnahorè, Di Tacchio, Falasco; Masini; Mendes, Rodriguez. Allenatore: Castori

 

SPEZIA (4-3-2-1): Zoet; Amian, Mühl, Nikolaou, Elia; Bandinelli, S. Esposito, Kouda; Verde, Antonucci, P. Esposito. Allenatore: D’Angelo

 

Arbitro: Marchetti di Ostia Lido (assistenti Moro di Schio e Miniutti di Maniago, quarto uomo Zago di Conegliano, Var Maggioni di Lecco, Avar Zufferli di Udine)

 

Stadio: Del Duca, ore 14


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