di Lino Manni
Adesso la paura fa novanta. Una sconfitta immeritata quella dell’Ascoli con lo Spezia che invece di rilanciare i bianconeri li ributta nella polvere. Pensavo potesse essere un pomeriggio tranquillo sul divano contro una diretta concorrente alla salvezza. Un Ascoli pimpante, aggressivo con le solite difficoltà in avanti e i paurosi svarioni in difesa. Tuttavia per sbloccare la partita ci vuole un calcio di rigore, dopo tre minuti di ripensamenti dell’arbitro Marchetti. Evidentemente la comunicazione con la sala Var ha un blackout momentaneo. Un vantaggio immeritato quello dei liguri che prima non si sono mai visti dalle parti di Viviano.
Alla squadra di mister Castori non manca l’impegno, e a tratti mostra anche carattere. Ma non basta. La volontà di fare bene c’è ma non sono supportate dalle qualità tecniche. Nonostante il rigore subìto, Botteghin e compagni non perdono la fiducia. L’Ascoli è vivo anche se mai minaccioso. Il pari è un risultato più che giusto e a suonare la carica ci pensa Bellusci. “Noi con la voce… voi con il cuore”. Lo slogan dei tifosi del Picchio sui social. Al Del Duca tutto questo c’è stato ma non è bastato.
Poi quasi allo scadere il gol beffa. Usando un detto dialettale… “ci vuole sola, soletta e giro”.
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