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Arquata e Amatrice insieme nel segno del pastore Serafino

CINEMA - Sabato 16 dicembre al centro "Don Armandi" di Pretare la presentazione del libro "Effetto backstage" di Mauro Scoccia. I territori uniti dal tragico destino del sisma insieme per un'occasione diversa. Nel volume il racconto dell'estate del 1968, quando proprio a cavallo dei due comuni il regista Germi girò il mitico film con Celentano. Aneddoti e curiosità, col regista che scambiò il piccolo Pierpaolo per...una bambina
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Nella foto con Adriano Celentano, da sinistra, un gruppo di pretaresi doc: Antonietta Bucci, Felicia Trenta “Ciola” e Luisa Serverini con sua figlia, la piccola Rita Perla

 

di Luca Capponi 

 

Che bello vedere Amatrice e Arquata insieme per un’occasione così, diversa dal solito ma attesa da tempo. Ad unire i due comuni, infatti, non c’è solo il triste destino del terremoto. Per fortuna c’è anche altro. Un pastore guascone, sfrontato, ingenuo e dal cuore buono. Il suo nome è Serafino, e sebbene sia un personaggio di fantasia è entrato nel cuore di questi spettacolari luoghi immersi tra Sibillini e Monti della Laga.

L’autore del libro Mauro Scoccia

 

Va da sé che il lancio del libro dedicato al film diretto Pietro Germi nel 1968 e interpretato da Adriano Celentano, “Effetto backstage” di Mauro Scoccia, da queste parti si trasformi automaticamente in un evento molto atteso. Si terrà sabato 16 dicembre nella sala polivalente “Don Armandi” di Pretare, con inizio alle 10,30. Proprio in quei luoghi dove la pellicola fu girata più di 50 anni fa.

 

Alla presentazione parteciperanno dunque non solo l’autore, ma anche i sindaci Michele Franchi (Arquata) e Giorgio Cortellesi (Amatrice), associazioni e soprattutto le tante persone che conservano aneddoti legati al film, vuoi per esperienza personale diretta vuoi per racconti ereditati da zii, genitori o nonni. A moderare, ci sarà Dario Nanni.

 

Tra quelli narrati nel libro di Scoccia, che nella sua opera descrive minuziosamente la lavorazione del film, raccoglie storie, testimonianze e location, ve ne sono alcuni davvero simpatici. Come quello che coinvolge proprio la frazione di Pretare, nella mitica scena delle lavandaie, girata alla “Mola”, ed un curioso scambio di persona.

Il piccolo Pierpaolo protagonista della fuga dal set

 

«Quel giorno erano accorse molte persone incuriosite dal divo del momento, Adriano Celentano – spiega Scoccia -. Tra di loro vi era Felicia Trenta, detta “Ciola”, con suo figlio Pierpaolo Salvucci di 4 anni. Durante le pause del film, Germi si era accorto di una graziosa bambina, che aveva dei lunghi capelli biondi. Si avvicinò quindi alla madre Ciola, e le disse che l’avrebbe fatta partecipare al film. Per la graziosa conformazione fisica del piccolo Pierpaolo,  però, Germi fu tratto in inganno: l’aveva scambiato per una femminuccia».

 

«Pierpaolo ebbe però un impatto negativo con l’ambiente – continua -. Le grandi luci proiettate sulla scena e Celentano sporco di fieno, infatti, lo spaventarono così tanto che scappò improvvisamente dal set e corse verso il centro di Pretare. La madre lo cercò invano nelle vicinanze, poi pensando che fosse ritornato in paese, decise di fare ritorno a casa. Durante il tragitto, Ciola ed altri compaesani ebbero il piacere di incontrare Celentano, con il quale scattarono una foto ricordo (foto sopra, ndr)».

La mitica scena delle lavandaie

 

«Intanto il bambino aveva raggiunto velocemente la casa della nonna materna, Grazia Agnese Piermariniconclude Scoccia -. Una volta salite le scale andò a nascondersi sotto un grande letto antico, quelli con il doppio materasso, e ci rimase fino all’arrivo di sua madre Ciola che, basita, entrata in casa, trovò suo figlio terrorizzato in quelle singolari circostanze».

 

 

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