di Salvatore Mastropietro
Di certo, nella distribuzione delle colpe in casa Ascoli in relazione ad un inizio di campionato molto negativo, il direttore sportivo Marco Giannitti (ingaggiato ufficialmente il 2 ottobre) è una delle figure con meno responsabilità. In molti, comunque, avevano auspicato nelle ultime settimane un suo intervento per avere una maggiore chiarezza su alcuni temi che caratterizzano l’attuale momento di crisi. Ci ha provato quest’oggi al “Picchio Village”, tra qualche frase di circostanza e qualche spunto interessante, in conferenza stampa, ben consapevole comunque che ad un ambiente come quello bianconero – ora come ora – le parole interessano ben poco.
«In genere – ha aperto Marco Giannitti – sono abituato a parlare dopo il mercato di gennaio, ma ho ritenuto utile incontrarvi per fare un po’ di chiarezza sull’attuale situazione. L’Ascoli fin qui ha fatto 13 punti, se il campionato finisse domani sarebbe retrocesso. Tuttavia, ci sono ancora 22 partite e 66 punti a disposizione, non c’è il morto e neanche il moribondo in questo momento. Siamo in difficoltà e i risultati non sono idonei a questo club, la Serie B ha un valore fondamentale e mantenere la categoria è obbligatorio. Quando ho accettato l’incarico di venire qui ho ragionato subito in modo ampio con la consapevolezza di poter creare qualcosa di importante. Qui c’è tutto per fare bene, c’è una società improntata per fare bene e c’è tutto quello che un tesserato può avere. Il campo dice altro, ma da responsabile tecnico devo stare attento a mantenere equilibrio. Sappiamo che la Serie B è dura, c’è la consapevolezza di dover andare in guerra da oggi in poi.
Bisogna avere un pizzico di spensieratezza, nelle ultime tre partite ci sono mancati punti ma c’è stato un cambio di mentalità importante. I tifosi fanno tanti sacrifici e hanno tutto il diritto di manifestare la loro disapprovazione, qui al “Picchio Village” ci hanno dimostrato amore e noi non possiamo tradirlo. I ragazzi vogliono regalare qualcosa in più alla tifoseria e lo hanno fatto vedere sabato con lo Spezia. Ripartiamo da quello che da qui alla fine sarà il nostro grande valore: il gruppo, la coesione, l’attaccamento alla maglia, lo spirito di sacrificio. A livello di mercato la società farà quello che dovrà fare, fermo restando che il mio gruppo me lo tengo stretto per quello che sta dimostrando. Ci saranno movimenti in entrata, siamo in pochi numericamente soprattutto in difesa, le idee le ho chiare insieme alla società».
CALCIOMERCATO – «Da un mese in mezzo e più abbiamo solo tre difensori centrali a disposizione. E’ chiaro che è un deficit e dobbiamo intervenire. Qualcosa andrà fatta anche a centrocampo. Sono fortunato a lavorare nell’Ascoli e qui i giocatori sono entusiasti di venire. Ho apprezzamenti da tanti calciatori, siamo aperti a tutto ed il patron Pulcinelli vuole fare qualcosa di importante. Questa squadra fa del suo cavallo di battaglia la fisicità, purtroppo ci manca un po’ di qualità. Andremo a intervenire anche per alzare il tasso tecnico. Voglio inserire giocatori duttili e funzionali, considerando che c’è sempre possibilità di cambiare modo di giocare. L’attacco? Abbiamo Nestorovski, Mendes ha fatto cose importanti, Rodriguez mi piace molto. Penso che davanti abbiamo giocatori forti, non stiamo avendo un organico completo ma non sono preoccupato sulla fase offensiva. Mi aspetto una crescita più rapida anche da parte dei giovani e di chi gioca meno, devono essere più decisi, la spensieratezza giusta la vedo in D’Uffizi».
INFORTUNATI – «Falzerano è sulla via del rientro. Bellusci ha avuto un risentimento, con lo Spezia ha giocato sul dolore. Caligara ne avrà fino a fine gennaio, Bogdan andrà per le lunghe. Nestorovski potrebbe tornare in gruppo parzialmente nel corso di questa settimana, mentre Tavcar tornerà ad allenarsi da metà gennaio».
CONTESTAZIONE – «Io sento grande affetto in giro verso il patron Pulcinelli. In una società ci sono i ruoli, se io nel mercato di gennaio non risolvo i problemi dell’Ascoli la colpa diventa mia. Un patron oltre a mettere il direttore sportivo nelle condizioni di lavorare non può fare. Spero e sono sicuro che qualche risultato positivo ci dia il “la” per ricreare un’unione di intenti da tutte le parti. La società non si è mai tirata indietro, qui sta nascendo un progetto che può durare a lungo».
RINNOVI – «Se ci mettiamo a pensare alle scadenze di contratto andiamo fuori binario. Per affrontare certe dinamiche ci saranno momenti e tempi in futuro, adesso bisogna mantenere la testa sull’obiettivo».
GRUPPO – «Vedo un gruppo coeso che deve lavorare con entusiasmo. Se lavoriamo come abbiamo fatto nelle ultime settimane i risultati arriveranno. La partita con lo Spezia mi ha trasmesso un grande senso di compattezza, abbiamo perso su una punizione da trenta metri e su un rigore in cui Di Tacchio non poteva tagliarsi la mano…».
ARBITRI – «Sabato sono stato espulso perché sono andato a vedere nel tablet di Mirko Evangelista se ci fosse rigore o no. Massimo rispetto per gli arbitri, ma la motivazione è questa e non dico altro… Con il mister non ne ho parlato».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati