di Giuseppe Di Marco
Areamare intenta un nuovo ricorso al Tar Marche contro il Comune di San Benedetto sulla vicenda della variante proposta sei anni fa e riguardante i terreni privati di Via Mare e Via del Cacciatore. L’ente rivierasco, per tutta risposta, si costituisce parte resistente.
Sembra non finire mai, la sfida fra Areamare e l’Amministrazione di Viale De Gasperi. Dopo anni di carteggi, una diffida, una sentenza del Tar e una del Consiglio di Stato che ribaltava il primo esito, la vicenda finisce nuovamente nelle mani del collegio di Ancona. Ed era prevedibile, visto che l’ente comunale aveva sancito, a fine settembre, l'”insussistenza di interesse pubblico” per la variante in questione.
A corredo di questo netto rifiuto, la delibera veniva corredata di una relazione tecnica, secondo cui «la proposta in variante particolare incide su vaste aree destinate a servizio pubblico essenziale, come pure su aree destinate alla edilizia scolastica pubblica senza contemplare adeguate compensazioni. La proposta di variante particolare, per la vasta estensione delle aree interessate e per le rilevanti modificazioni territoriali che è idonea a provocare, rischia di limitare la funzione perseguita dallo strumento di pianificazione generale e perseguibile attraverso una futura variante generale al piano regolatore generale che l’amministrazione comunale ha in progetto di realizzare».
Cosa significa? Che nessuna proposta di variante urbanistica verrà approvata e adottata prima che venga scritto il nuovo piano regolatore generale. Ma Areamare ha già atteso sei anni, e ora intende porre fine alla questione contrastando l’orientamento del vertice comunale.
Va ricordato che la variante Areamare prevede la realizzazione di 18 edifici residenziali, fra palazzine e villette, in due appezzamenti privati tra Via Mare e Via del Cacciatore, per un totale di 33.482 metri cubi all’interno dei quali avrebbero potuto abitare fino a 279 persone. L’Agenzia delle Entrate stabiliva che, come contropartita, Areamare avrebbe dovuto versare un contributo straordinario di 4.567.500 euro, di cui 3.339.459 da convertire in aree, per un totale di 74.881 metri quadri, e i restanti 1.228.041 in denaro.
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