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Chiuso l’Istituto Vivaldi, lezioni in case private, sbotta il centrodestra: «Spazzafumo inadeguato, Sebastiani silente

SAN BENEDETTO - Il saggio di Natale si svolgerà all'Auditorium grazie all'intermediazione della maestra Sabrina Gentili che sta ospitando gli allievi nella sua abitazione. Ruggieri e Carboni del centrodestra: «La necessità del trasloco si conosceva da tempo, ma l'Amministrazione è riuscita a peggiorare la situazione: chiudere fino a data da destinarsi»
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Lito Fontana e Sabrina Gentili

 

di Pier Paolo Flammini

 

Chiude l’Istituto Musicale Vivaldi, partecipata del Comune, di recente spostato nelle stanze dell’Istituto Asilo Merlini. E così insegnanti e allievi si ingegnano per completare il percorso di studio e garantire al meglio l’esibizione per il saggio di Natale, mentre, a livello politico, attacca duramente l’opposizione di centrodestra.

 

Innanzitutto, si segnala il gesto della maestra Sabrina Gentili e il tempestivo intervento del maestro Lito Fontana, che hanno coinvolto il sindaco Antonio Spazzafumo. La maestra Gentili ha deciso in autonomia di portare a termine il lavoro con gli studenti e continuando, grazie alla collaborazione dei genitori, a tenere lezione nella sua abitazione privata. Il maestro Fontana ha così chiesto al sindaco la disponibilità di un luogo dove poter far esibire gli allievi e dunque il saggio natalizio si terrà sabato 23 dicembre alle ore 12 all’Auditorium Tebaldini.

 

La notizia della chiusura dell’Istituto Musicale Vivaldi viene tuttavia definita «grave» dall’ex assessore alla Cultura Annalisa Ruggieri e dall’attuale consigliere comunale di centrodestra, ed ex assessore ai Servizi Sociali, Emanuela Carboni.

«Le parole sibilline dell’assessore Gabrielli, la mancata produzione dei documenti richiesti ed il silenzio inquietante dell’assessore alla cultura delineano bene l’inadeguatezza dell’Amministrazione Spazzafumo. Da tempo si conosceva la necessità del trasloco del Vivaldi ma, un’amministrazione tanto incapace quanto approssimativa, è riuscita nella peggiore delle soluzioni: chiudere l’istituto sino a data da destinarsi» scrivono.

 

E poi aggiungono: «Ci chiediamo cosa vuole fare la silente assessore alla cultura Sebastiani; se si rende conto che interrompere la didattica ad oltre cento alunni e lasciare le famiglie senza risposte certe è un atto di una gravità assoluta da parte dell’Ente. Tanti genitori hanno bisogno di organizzare la vita quotidiana dei propri figli ed hanno pagato la retta per la scuola di musica».

«Tutto ciò infine denota una mancanza di riguardo e dovuto rispetto verso una istituzione storica, che opera da oltre 40 anni a San Benedetto del Tronto ed alla quale la Città deve molto in termini di educazione e cultura. Gli attuali amministratori sono lontani anni luce dal buon governo. Siamo di fronte ad una maggioranza incapace di governare, di prevenire e prevedere i problemi ma bravissima a creare danni e confusione» concludono.


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