di Maria Nerina Galiè
Alla Ciip spa è stato affidato un compito decisamente importante: coordinare la digitalizzazione delle rete idrica non solo per il Piceno ed il Fermano, ma anche per il Maceratese: 20 milioni di euro che arrivano da Piano nazionale complementare Sisma da investire sui territori, per contrastare la crisi dell’acqua, evitando sprechi e allungano la vita degli impianti.
Il progetto, avviato con il presidente Giacinto Alati, ed ora portato avanti dalla compagine presieduta da Maddalena Ciancaleoni, e tutto lo staff che ci sta lavorando tempo, a partire dal direttore Giovanni Celani agli ingegneri Carlo Ianni (che è anche vice presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Ascoli), Massimo Tonelli e Virginia Recanati (che è anche vice presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Fermo), è apparso innovativo e appetibile anche per il vicino Abruzzo, tanto che la struttura commissariale sisma ha stanziato altri fondi per estendere il disegno.
Soddisfatta la presidente Ciancaleoni che, parlando anche per tutti i dipendenti della Cicli integrati al convegno al quale hanno preso parte diversi sindaci di Piceno e Fermano, vede un’idea proprio della Ciip «accolta con entusiasmo dalle istituzioni e essere abbracciata da chi crede che non possa esserci futuro senza questi sistemi innovativi.
Soprattutto quando si parla di una risorsa così importante come l’acqua, erogata agli utenti attraverso una rete articolata e indissolubilmente legata alle città ed ai territori.
La digitalizzazione, che ad Ascoli città è già stata terminata, ci permette di monitorare perdite e quindi sprechi e di intervenire per riparare guasti con interventi mirati e netta riduzione di tempo e costi».
La Ciip ha inoltre partecipato al bando del Pnrr, al fine di estendere la digitalizzazione anche ai comuni fuori cratere.
«La digitalizzazione del “sopra e sottosuolo” rientra del piano per riparare oltre che costruire – ha infatti ribadito il Commissario Sisma Guido Castelli, presente all’evento, e che ha seguito il progetto già da sindaco di Ascoli, poi da assessore regionale ed ora da Commissario appunto – vuol dire anche sostenere e curare la vitalità economica e sociale dei territori devastati dal terremoto.
Sulla digitalizzazione ci siamo applicati con rigore, con un primo finanziamento di 2 milioni e 300.000 euro, e con cui i tecnici della Ciip spa hanno sviluppato una metodologia e competenza, che ha portato risultati da applicare, con l’ulteriore stanziamento di 20 milioni dal Pnc, poi arrivato a 27, con un più ampio disegno che vede l’Aato 3 del Maceratese capofila e la Ciip soggetto attuatore.
Grazie a questo progetto di evidente vantaggio pubblico e che fa parte di uno più ampio che va dalle infrastrutture alla digitalizzazione delle frane, assisteremo al rilancio dell’Appennino contemporaneo».
«La Ciip – sono state la parole del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti – lavora in modo a volte in modo silenzioso ma fondamentale ed ha avuto il giusto riconoscimento nel progetto volto a trasformare, con l’appoggio del Commissario Castelli, l’emergenza in prevenzione per un futuro in cui saremo più pronti ad affrontarla.
E non si sottovaluti la questione ambientale del progetto, capace di ridurre notevolmente gli sprechi.
Siamo partiti da via Trieste, dove abbiamo fatto opere strutturali finalizzate alla digitalizzazione, e siamo andati avanti in altre zone della città».
La conferma arriva dalla Ciancaleoni: «Proprio in Corso Trieste di recente si è verificato un problema, risolto con solo 40 centimetri di scavo».
Il sindaco Fioravanti, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della digitalizzazione anche per la valorizzazione turistica e per diventare attrattivi, in un mondo in veloce evoluzione, anche per le industrie che qui devono investire. E nel dirlo si è rivolto, ricordando l’importanza del lavoro di squadra, sia al sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo che al presidente di Confindustria Simone Ferraioli, pure presenti in sala.
Prima di passare la parole ai tecnici, che sono entrati nel dettaglio tecnico, la parola è passata ad Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina (Macerata) e presidente dell’Aato 3: «Da capofila del progetto da oltre 20 milioni di euro, posso dire che siamo molto soddisfatti e per questo ringrazio, oltre al Commissario Castelli, la Ciip che lo ha ideato.
Si tratta di una grande opportunità per un territorio vasto come il nostro in cui ancora molti comuni stanno scontando i danni del sisma, con impianti idrici chiusi o soggetti a diminuzione di portata, anche tra quelli che sembravano risparmiati dalla crisi idrica.
Per andare avanti nell’investimento della digitalizzazione abbiamo avviato anche un percorso con l’Università Politecnica della Marche e di Camerino».
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