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Sanità, Luciano Agostini del Pd: «Servizi allo sbando, operatori sfiduciati, liste d’attesa infinite, situazione fuori controllo»

INTERVIENE l'ex parlamentare, ora membro del direttivo provinciale dem, che mette sul piatto diverse criticità e plaude alla dg di Ast Nicoletta Natalini: «Ha fatto un grande e inaspettato regalo ai passati Governi di centrosinistra delle Marche riconoscendo che, nonostante tre anni di autentico saccheggio, la Sanità picena continua a reggere. Figura rassicurante per saggezza e competenza, saremo al suo fianco nella costruzione di una Sanità che riprenda la sua missione al servizio dei cittadini»
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Luciano Agostini, a destra Nicoletta Natalini e Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche

 

«La dottoressa Nicoletta Natalini (direttore generale Ast Ascoli, ndr) ha fatto un grande e inaspettato regalo ai passati Governi di centrosinistra delle Marche. Ha riconosciuto che, nonostante tre anni di autentico saccheggio, la Sanità picena continua a reggere. I fatti del resto parlano chiaro, la situazione è drammatica. I servizi sono allo sbando, gli operatori sono sfiduciati, ci sono sempre più abbandoni, le liste d’attesa sono infinite, la situazione finanziaria è fuori controllo».

 

Inizia così l’intervento di Luciano Agostini, ex parlamentare del Partito Democratico, di cui è attualmente membro del direttivo provinciale. La Sanità è un argomento che gli sta molto a cuore e che lo ha visto sempre molto attento anche quando era deputato.

 

«Di questo passo si arriverà al default oppure a nuove tasse per i cittadini di questa regione. Gli ospedali riducono le operazioni chirurgiche ogni settimana di più, i Pronto Soccorso sono allo stremo delle forze, le strumentazioni sono obsolete e si rompono in continuazione. In tutto questo – prosegue Agostini – assistiamo allo spettacolo della divisione di 600.000 euro di premi tra i dirigenti amministrativi (anche qui con forti disparità…) mentre è di questi giorni la notizia del futuro licenziamento di infermieri, Oss e ausiliari: quasi cinquanta persone, con altrettante famiglie, che si trovano in difficoltà.

 

Intanto si programma la costruzione di nuovi edifici per le Case della Comunità con i fondi del Pnrr, ma i ritardi probabilmente non consentiranno di farli davvero. Abbiamo visto lo spostamento del Distretto di Offida presso la Rsa, riducendone i posti letto, perchè a cinque anni dallo stanziamento dei fondi per la sua ristrutturazione, questa non è mai partita. E ora non c’è più nulla da fare.

 

Purtroppo il disastro sembra ormai alle porte e servirebbe una decisa inversione di rotta, anche perché non ci si può più nascondere dietro la funzione supplente dei privati, la cui azione è peraltro in forte difficoltà. L’attuale giunta regionale di destra – aggiunge Agostini che, a partire dal 2000, a palazzo Raffaello è stato assessore e anche vice presidente della Giunta regionale – dovrebbe smetterla di fare propaganda sulla pelle dei cittadini, perché le condizioni della nostra sanità sono palesi e sotto agli occhi di tutti.

 

Con modestia mi sentirei di consigliare alle opposizioni di studiare meglio i dati finanziari ed eviterei di scimmiottare i compendi universitari. La nostra necessità è di costruire un nuovo modello sanitario post covid, a partire da una nuova organizzazione territoriale, con la riorganizzazione dell’emergenza-urgenza e l’istituzione dei “Centri di assistenza e urgenza” (Cau, ndr), in funzione di una nuova rete ospedaliera.

 

Ovviamente – la conclusione di Luciano Agostini – nel nuovo Piano Sanitario di tutto questo non c’è alcuna traccia e qualcuno dovrebbe accorgersene per poi agire di conseguenza. Dopo che negli ultimi tre anni si sono alternati nel Piceno sette tra direttori e commissari, la figura rassicurante per saggezza e competenza della dottoressa Natalini appare una buona notizia. Saremo al suo fianco nella costruzione di una sanità che riprenda la sua missione al servizio dei cittadini. Sempre che il governo regionale la lasci lavorare bene».

 

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