Dietro alla donazioni di organi non c’è solo un dramma familiare che si trasforma in gesto di generosità in grado di salvare altre vite.
A livello sanitario c’è una macchina molto complessa che si deve muovere in maniera coordinata con la rete nazionale e con il Centro regionale trapianti, oltre che con la direzione generale, per rispondere “di questioni etiche, poi anche organizzative, del risk management e della qualità, della formazione e della informazione” si legge nella determina di Ast Ascoli che ha istituito il “Comitato aziendale ospedaliero per la donazione di Organi e Tessuti”.
Un team multidisciplinare, pronto ad intervenire nei casi in cui si prospetta la possibilità di eseguire un prelievo che nel Piceno, “con compiti di controllo e armonizzazione, in modo trasversale, delle attività svolte dalle diverse strutture sanitarie aziendali partecipanti al processo di donazione e trapianto”.
A presiedere il Comitato in Ast Ascoli è il direttore sanitario, Maria Bernadette Di Sciascio.
Poi ci sono anche Giancarlo Viviani, direttore del presidio unico ospedaliero della provincia, Remo Appignanesi, direttore del Governo clinico e gestione del rischio e delle Professioni Sanitarie Luca Gelati.
Ne fanno parte inoltre i primari di Anestesia e Rianimazione di Ascoli Ida Di Giacinto, e di San Benedetto Tiziana Principi, di Nefrologia Giuseppe Fioravanti, di Medicina Trasfusionale Antonio Canzian, di Infettivologia Giuseppina Amato, di Neurologia Cristina Paci, di Oculistica Luca Cesari, di Chirurgia di Ascoli Andrea Gardini e di San Benedetto Salomone Di Saverio, del Laboratorio Analisi Antonio Fortunato, di Medicina Legale Pietro Alessandrini e di Anatomia Patologica Guido Collina.
I coordinatori ospedalieri sono, di Ascoli, Roberta Danieli e di San Benedetto Umberto Baldini.
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