di Pier Paolo Flammini
Cinquantotto anni di amore. Così anche la Tirreno-Adriatico 2024 celebrerà il suo atto finale a San Benedetto, per la settima e ultima tappa di una corsa ciclistica che, in special modo negli ultimi 15 anni, è diventata la più importante corsa a tappe di una settimana e seconda solo ai tre grandi giri (Giro, Tour e Vuelta).
E proprio a San Benedetto, precisamente al Teatro Concordia, è stato svelato il percorso di questa 59esima edizione (solo nella prima l’arrivo non fu nella Riviera delle Palme), alla presenza del direttore del Giro d’Italia e referente Rcs per le gare ciclistiche Mauro Vegni, il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Daniele Benatti, il vicedirettore per il ciclismo per Rcs Stefano Allocchio, e il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo, accompagnato da molti rappresentanti dei comuni di partenza e di arrivo di questa edizione.
La “Corsa dei Due Mari” avrà avvio il 4 marzo da Lido di Camaiore, con un cronoprologo di 10 chilometri. Seguiranno la Camaiore-Follonica (198 chilometri) e quindi, mercoledì 6, Volterra-Gualdo Tadino di 220 chilometri. Giovedì 7 si arriva in Abruzzo con la Arrone-Giulianova, con il Gran Premio della Montagna del Valico di Castelluccio a 1.521 metri di altitudine.
Altra tappa impegnativa e abruzzese l’8 marzo: si parte da Torricella Sicura e si arriva a Valle Castellana, con il passaggio impegnativo del Monte San Giacomo, proprio al confine con le Marche (146 chilometri). Tipica tappa marchigiana invece sabato 9, la Sassoferrato-Cagli di 180 chilometri, molto movimentata con continui saliscendi e arrivo al Monte Petrano a 1.088 metri d’altitudine.
E infine, domenica 10, la partenza e l’arrivo a San Benedetto, con un arrivo in circuito da percorrere cinque volte su tutto il lungomare, mentre in precedenza la carovana si snoderà da San Benedetto a Monteprandone, quindi Offida, Montedinove, Montalto, Cossignano, Ripatransone e da qui a Grottammare fino al circuito finale. Ci si aspetta un arrivo in volata e in questo caso gli abbuoni potrebbero essere decisivi per la vittoria finale.
Saranno presenti alcuni tra gli assi mondiali del ciclismo: per l’Italia, in un periodo non proprio favorevole per i colori azzurri, il campione del mondo di cronometro Filippo Ganna e l’abruzzese Giulio Ciccone, maglia a pois all’ultimo Tour de France. Ma sicuri già alla partenza anche Van der Poel, Geogen Hart, vincitore del Giro 2020, Jay Hindley (Giro 2021), Geraint Thomas (vincitore del Tour 2018).
«Sarà una Tirreno-Adriatico all’apparenza meno dura rispetto all’anno scorso, con circa mille metri di dislivello in meno» ha affermato Vegni, e va ricordato che la stessa tendenza si registra per il prossimo Giro d’Italia. La scorsa edizione, soltanto per quanto riguarda la televisione, ha realizzato 45 milioni di spettatori nel mondo e 11 milioni in Italia, continua Vegni. A questo dato vanno aggiunti le visualizzazioni su internet, social, oltre che sulla carta stampata.
Benatti ha affermato che si tratta di «una corsa molto ben disegnata dal punto di vista altimetro e dei percorsi. Con le salite meno dure potrebbe approfittarne Van Aert per la vittoria finale». Benatti che non ha esitato di dire la sua sul momento del ciclismo italiano: «Ci vuole tempo per far crescere i giovani, siamo in un ricambio generazionale. Ma in Italia si fa poco per la sicurezza stradale, siamo molto indietro rispetto agli altri paesi per cui non me la sento di criticare i giovani che non praticano il ciclismo. Parole insomma molto dure da parte del Commissario Tecnico».
Il sindaco di San Benedetto Spazzafumo ha aggiunto: «Per noi questa corsa avvia la stagione turistica e siamo orgogliosi di essere da sempre il suo punto di riferimento: è tornata una corsa molto sentita e in tanti ci vedono in televisione, ne siamo molto felici 4 formazioni a invito».
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