È tornata l’iniziativa della statuina del Presepe 2023 di Confartigianato, Coldiretti e Fondazione Symbola, che quest’anno rappresenta la trasmissione del saper fare attraverso le generazioni, con la raffigurazione di un maestro imprenditore con il suo apprendista.
Le associazioni stanno distribuendo le statuine su tutto il territorio nazionale, con i dirigenti di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo, Coldiretti e Symbola che le hanno consegnate ai vescovi delle Diocesi di Ascoli, San Benedetto, Fermo, Macerata e Camerino.
Hanno partecipato alle consegne Giorgio Menichelli (segretario generale Confartigianato), Natascia Troli e Lorenzo Totò (vice presidenti), Renzo Leonori (presidente Anap), Fabio Renzi (segretario generale Fondazione Symbola), Annunzio Di Cola (vice presidente Coldiretti Ascoli-Fermo), Marco Gregori (presidente Coldiretti Giovani Ascoli-Fermo), Antonio Biancucci (presidente Coldiretti Fermo), Giordano Nasini (direttore Coldiretti Macerata), Alba Alessandri (vice presidente Coldiretti Macerata), Ulderico Angelelli (presidente sezione Coldiretti Macerata).
Nel 2020 la statuina rappresentava un’infermiera, nel 2021 un imprenditore digitale, nel 2022 una florovivaista.
Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni. Quindi, insieme al Bambinello, troviamo fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali, dal bue all’asinello della Natività, dalle pecore alle caprette, per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.
«Quest’anno – spiegano i promotori dell’iniziativa – abbiamo voluto evocare in una sola immagine, realizzata in cartapesta dal Maestro presepista Claudio Riso, aspetti fondamentali e costitutivi del “saper fare”: apprendistato, formazione, competenze, passaggio generazionale nell’impresa familiare, attrattività per i giovani. È un’immagine che, lungi dall’evocare soltanto saperi antichi, rappresenta il cuore della cultura artigiana e del lavoro italiano, la vicinanza al territorio e ai suoi prodotti, la trasmissione del sapere attraverso le generazioni. La figura del giovane, con i suoi sforzi e la sua concentrazione – aggiungono – vuole richiamare l’interesse di giovani ad apprendere e a preservare le tradizioni, innovandole. La figura del maestro rappresenta, al contempo, la difesa delle competenze e la responsabilità di orientare le scelte future delle nuove generazioni sulla strada dell’eccellenza italiana, del made in Italy, della valorizzazione del territorio e delle comunità».
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