Ascoli: se non tiri non segni, e se non segni non vinci

di Lino Manni

Degno di un giallo di Agatha Christie questo Ascoli-Cittadella. Dopo una ventina di minuti mentre i ventidue in campo si rincorrono, l’arbitro si ferma a centrocampo, si tocca l’orecchio sinistro, sente e ascolta delle voci provenienti dall’auricolare nel frastuono dello stadio. Stupore assoluto: poi va a vedere il monitor a bordo campo. Gesticola con le mani… è rigore. Chi l’ha visto? Nessuno, nemmeno i giocatori del Cittadella. Le emozioni non sono finite. Sul dischetto Pittarello, che non c’entra nulla con l’azienda che vende scarpe online, ma Viviano para il tiro tra l’esultanza di tutto lo stadio.

Le emozioni non sono ancora finite. L’arbitro ascolta ancora i colleghi del Var: il rigore è da ripetere. Ancora Pittarello, a cui consiglio di acquistare un bel paio di scarpe online, che calcia sì fortissimo ma contro la traversa. Il “Del Duca” esplode (in tutti i sensi con la bomba carta lanciata dalla Curva Nord), i protagonisti del Var ovviamente tacciono. La partita riprende con il solito clichè: Ascoli aggressivo, ma senza trame di gioco e senza mai tirare in porta. Prima del riposo l’unica conclusione dei bianconeri porta la firma di Masini.

Rimango deluso anche nella ripresa. Nonostante la pressione costante, l’Ascoli non riesce a fare tre passaggi di seguito, a volte anche due. Il tiro in porta resta un miraggio, è come trovare l’acqua nel deserto. La coppia d’attacco è abbandonata a se stessa: Mendes rimedia botte e un giallo ingiusto, Rodriguez rincorre tutti e tutto ma la palla non la prende quasi mai. Squadra da ammirare per la tenacia e la voglia di fare ma pr vincere le partite questo non basta. Nelle condizioni attuali un punto è meglio di niente, ma ora serve di tutto e di più. La palla passa al patron Pulcinelli e al diesse Giannitti. Quando si ricomincerà, i bianconeri ancora presenti (diversi andranno via) da dottor Jekyll dovranno trasformarsi per forza in mister Hyde.

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