di Giuseppe Di Marco
«I sindacati ci hanno avvertito che la Medicina d’Urgenza sarà spostata al piano del Pronto Soccorso, senza attrezzature e senza medico che copre i turni notturni. Siamo di fronte ad una cancellazione della Murg». E’ con queste parole che Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri lanciano l’allarme su uno dei reparti chiave dell’ospedale “Madonna del Soccorso”.
I consiglieri parlano di una riorganizzazione imminente nel nosocomio rivierasco: «L’attuale Medicina d’Urgenza diventerà posteggio dei malati non gravi che dovrebbero essere ricoverati o dimessi – tuona il capogruppo dei Verdi – Questa è una cancellazione in piena regola della Murg, in quanto questo reparto è dotato di attrezzature che non possono essere spostate. A riprova di questa eliminazione, il sindacato ci ha detto che sarà eliminato il medico, pagato con fondi governativi, che volontariamente integra i turni del Pronto Soccorso».
Continua Canducci: «Con questa azione viene smentito quanto detto nell’incontro del 19 dicembre dalla dottoressa Natalini, che vedeva con favore la specializzazione degli ospedali. La Murg è fondamentale a San Benedetto, perché i suoi posti letto permettono che si liberi spazio in alcuni reparti di Ascoli. È un’eccellenza invidiata da tutte le Marche. Il nostro ospedale quindi diventa ulteriormente meno attrattivo, soprattutto per i medici. La sensazione è che altri medici lasceranno il Pronto Soccorso, visto che il personale medico non era assolutamente d’accordo con queste decisioni».
«La nostra Medicina d’Urgenza, di tipo semintensivo, venne creata sei anni e costò 300.000 euro – spiega la Bottiglieri – Con questa decisione verrà potenziata l’osservazione breve intensiva e diventerà “room” per ammissioni e dimissioni, ma l’assistenza sarà fatta solo dagli infermieri. Questa c’è anche in altre province, ma sempre affiancata da una Murg funzionante. I soldi persi verranno recuperati dalle altre Ast. Trovo inaccettabile che il nostro sindaco non stia facendo nulla per la nostra sanità: qui si accettano supinamente le decisioni prese a livello regionale».
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