di Maria Nerina Galiè
«Ogni forma di volenza, sia fisica che verbale, va condannata.
In particolare nei confronti degli operatori sanitari che sono al servizio della popolazione, a volte anche in condizioni difficili.
Ancor di più se la violenza è rivolta alle donne. Il 70% degli operatori sanitari è rappresentato da donne, contro le quali è più “facile” scagliarsi.
E’ un dato di fatto che la Sanità è prevalentemente al femminile, pertanto un appello ai cittadini: comportatevi con loro come se fossero vostra mamma, figlia, sorella o moglie. O come vorreste che gli altri si comportassero con loro».
E’ il commento della direttrice di Ast Ascoli, Nicoletta Natalini, passata poi alla fase operativa come si dirà meglio sotto, sull’episodio accaduto all’ex Luciani di Ascoli, dove un utente ha iniziato ad inveire contro contro la dottoressa di guardia, che non gli ha subito prescritto un antibiotico.
La professionista, comprensibilmente impaurita, si è chiusa in un altra stanza dalla quale ha chiamato aiuto. Ad intervenire è stata la Polizia. Il medico, che fortunatamente non ha subito conseguenze fisiche, ha sporto denuncia contro il cittadino “impaziente”.
Ovviamente la direzione Ast non è rimasta con le mani in mano di fronte all’episodio e la dottoressa Natalini, dopo aver avuto chiaro il quadro della situazione, ha indetto una riunione in Ast con i coordinatori delle guardie mediche e la direttrice del Distretto Sanitario di Ascoli, Giovanna Picciotti.
«Il tema della sicurezza dei nostri operatori sanitari è centrale. E particolare attenzione è rivolta in tal senso alla continuità assistenziale.
Sì, oggi 8 gennaio, ho convocato i coordinatori per valutare a 360 gradi l’episodio.
Noi – continua la dottoressa Natalini – abbiamo dei protocolli aziendali che prevedono intanto dei corsi di formazione su come relazionarsi con gli utenti.
Poi, di fronte ad un potenziale pericolo, l’attivazione del codice “uomo a terra”, con un pulsante volto ad attivare immediatamente la nostra vigilanza privata e l’intervento interforze, nel quale appunto intervengono Polizia o Carabinieri.
Oggi abbiamo stabilito di “rispolverare” questi protocolli, soprattutto laddove c’è spesso il turn over, come nel caso della guardia medica. Ogni nuovo collega sarà ben informato su come comportarsi in caso di problemi. E rifaremo i corsi.
Tengo inoltre a precisare che il medico deve attenersi all’appropriatezza prescrittiva. Oggi, invece, in diversi casi l’utente pensa di sapere di cosa ha bisogno, magari per aver appreso dal “dottor Google”».
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