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Guardia medica e medici di famiglia, Picciotti: «Servizi garantiti nonostante la carenza di professionisti»

ASCOLI - La direttrice del Distretto sanitario, dove è avvenuta l'aggressione verbale alla dottoressa di guardia all'ex Luciani, e che pure condanna, fa il punto su come  deve destreggiarsi per colmare vuoti e coprire i turni 
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L’ex Luciani e la dottoressa Giovanna Picciotti

 

di Maria Nerina Galiè

 

C’è un confine tra il diritto ad un servizio essenziale e la pretesa a tutti i costi, anche con maniere burbere. Questo confine si chiama rispetto per il lavoro altrui. Dovrebbe valere alle Poste come dal panettiere.

E non è certo quello che è stato riservato alla dottoressa di continuità assistenziale, aggredita verbalmente da un utente, mentre era in servizio all’ex Luciani, perché non ha acconsentito subito a prescrivere un antibiotico.

 

La guardia medica, nel Distretto Sanitario di Ascoli, sconta però un altra criticità: la carenza di medici, per garantire la continuità assistenziale, come pure dei medici di medicina generale.

Da tempo la dottoressa Giovanna Picciotti, direttrice del Distretto di Ascoli è alle prese con una sorta di “tetris” per colmare i vuoti e coprire i turni.

Ed una cosa solo chiede in cambio ai cittadini: «Di tener conto che per non interrompere il servizio ci sono medici che stanno facendo tutto il possibile».

 

MEDICI DI FAMIGLIA – «Senza personale a sufficienza, ho privilegiato la via di non far mancare i medici di medicina generale in nessuno dei comuni del Distretto, anche i più piccoli delle zone interne. Anzi, soprattutto in quelli, poiché ci sono molti anziani che hanno difficoltà a spostarsi», spiega la dottoressa Picciotti.

 

Ci sono infatti medici di medicina generale, anche se cambiano perché viene loro affidato un incarico provvisorio e diversi sono neo laureati che si “spostano” oppure che vanno in specializzazione, a Rotella, Montedinove, Roccafluvione, Acquasanta.

Il dottor Italo Paolini

Ed ora c’è anche ad Arquata dove è andato in pensione lo storico medico Italo Paolini, il “dottore del terremoto”, che non mai mollato il territorio, piuttosto lo ha reso all’avanguardia introducendo la telemedicina, utilissima durante il Covid.

 

Difficilissimo sostituirlo, non solo per quello che ha rappresentato negli anni difficili del post sisma, poi della pandemia.

Ma anche in termini  di organizzazione, perché non era facile trovare un professionista disposto a coprire la zona.

Picciotti: «Dal 3 gennaio, due medici di Ascoli garantiscono due turni settimanali ciascuno ad Arquata. E sono i colleghi Roberto Costa e Santina Chiodi. Una volta alla settimana inoltre è presente il dottor Daniele Carducci, di Acquasanta. Gli assistiti del dottor Paolini, di Roccafluvione e Venarotta, sono invece stati assorbiti dalle dottoresse Miriam Muscella e Ambra Panichi». 

 

GUARDIA MEDICA«A gennaio è certo, a febbraio non si sa ancora – conclude la direttrice del Distretto Sanitario di Ascoli – non riusciamo a coprire le notti ad Ascoli, a Monticelli, ed a Comunanza.

Per quanto riguarda il capoluogo di provincia, i turni notturni sono coperti dai medici in servizio all’ex Luciani. La zona montana, e per questa intendo Comunanza, Montemonaco e Force, come è stato già fatto, viene servita la notte, da Acquasanta. 

Poi, per le chiamate notturne di Montedinove e Rotella, interviene Offida». 



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