di Maria Nerina Galiè
La riorganizzazione della rete scolastica regionale, approvata per l’anno scolastico 2024-2025 come da indicazioni ministeriali, poggia su un presupposto noto, tuttavia sconcertante: nascono sempre meno bimbi.
“Il provvedimento – si legge in una nota della Regione – si attiene ad uno degli obiettivi del Pnrr quale conseguenza della diminuzione della popolazione scolastica a causa della denatalità.
A seguito di un articolato percorso basato sul costante confronto con le Province e con i sindaci dei Comuni, coinvolti nelle diverse ipotesi di accorpamento, e d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, sono stati individuati 15 accorpamenti, a fronte dei 19 previsti, grazie alla deroga introdotta dal Decreto Milleproroghe, che consente un rinvio degli altri 4 all’anno scolastico successivo”.
A diminuire sarà anche il numero dei Dirigenti Scolastici (Ds) e Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi (Dsga) che passerà progressivamente dalle attuali 229 unità a 204 nell’anno scolastico 2026-2027.
Numeri che determineranno anche il numero di istituzioni scolastiche, sede di dirigenza, che compongono la rete regionale.
“Ciò non comporta alcuna riduzione dei punti di erogazione del servizio scolastico attualmente presenti nel territorio regionale – precisa la Regione – obiettivo primario è l’efficientamento della rete scolastica e il raggiungimento di una dimensione degli istituti idonea ad assicurarne la continuità e la stabilità nei prossimi anni, anche in considerazione delle peculiari situazioni ambientali, sociali ed economiche legate al territorio”.
Ed ecco allora per il Piceno quali novità saranno introdotte, quali richieste accolte e quali invece rinviate al mittente, sulla base della delibera del Consiglio Provinciale dello scorso 13 novembre.
ACCORPAMENTI – Il CPIA (Centro provinciali per l’Istruzione degli Adulti) di Ascoli con l’Iis “Fermi-Sacconi-Ceci”, pure di Ascoli, costituendo un’unica autonomia denominata “Fermi-Sacconi – CPIA”.
MODIFICHE ACCOLTE – La Regione ha espresso parere favorevole all’istituzione di un “indirizzo musicale” all’Is di “Folignano-Maltignano”, alla scuola secondaria di I grado “Mattei” dell’Isc di “Castel di Lama 1″.
Accolta anche la richiesta dell’Iis “Guastaferro” di San Benedetto per l’istituzione dei corsi di “Meccanica, meccatronica ed energia ” e di “Elettronica ed elettrotecnica ”.
Sarà attivato a San Benedetto, all‘Iis “Leopardi” il “Liceo Classico Europeo”.
All’Iis “Ulpiani” di Ascoli, ci sarà il corso di “Produzione, trasformazione e valorizzazione delle produzioni agroalimentari” nell’ambito dell’indirizzo “Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane”. Sarà inoltre attivato, relativamente ai corsi serali, l’indirizzo professionale agrario “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” in sostituzione dell’attuale corso tecnico tecnologico agrario “Agraria, Agroalimentare, Agroindustria”.
MODIFICHE RESPINTE – “Inammissibile”, secondo la Regione, la richiesta del Comune di Montalto delle Marche per l’attivazione di un nuovo corso di studi di scuola superiore nel settore tecnologico con l’indirizzo “Produzione e trasformazione” nel settore “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria”.
Non è stata accolta all’Iis “Guastaferro” l’istituzione di un corso di “Sistema Moda” in quanto già autorizzato nei due anni precedenti ma senza raggiungimento del numero di iscritti necessari a formare almeno una classe.
Pure “inammissibile” la richiesta dell’Iis “Capriotti “ di San Benedetto per il “Liceo del Made in Italy”, in quanto “la legge istitutiva non è stata ancora approvata”.
Ed ancora tra le modifiche apportate dalla riorganizzazione regionale: “Azzerati gli indirizzi di studio e le opzioni autorizzate in precedenza ma che non risultano attivate entro i due anni scolastici immediatamente antecedenti per mancanza di iscritti. Confermati, per il prossimo anno scolastico, tutti gli indirizzi e corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)”.
REGIONE MARCHE – Nelle Marche viene potenziata l’offerta di orientamento rivolta a studenti inseriti nei percorsi di istruzione.
«Si tratta – afferma l’assessore regionale Chiara Biondi – di un investimento importante e strategico che riconosce il valore educativo dell’orientamento, posto che ogni persona ha bisogno di orientamento e ri-orientamento rispetto alle scelte formative, professionali e sociali.
Un ulteriore aspetto qualificante di questo intervento, spiega l’assessore Biondi, riguarda l’offerta di azioni di informazione e sensibilizzazione rivolti alle famiglie degli studenti della scuola secondaria di primo grado alle prese con la scelta della scuola superiore e iniziative formative per gli insegnanti quale necessario supporto alle innovazioni e alle metodologie di intervento.
L’avviso “Reti territoriali per l’orientamento” prevede la realizzazione di 20 progetti presentati da una rete di scuole e diffusi sul territorio regionale con la finalità di raggiungere le aree meno popolate della regione e di valorizzare le diverse vocazioni territoriali, con riguardo alle aree interne e quelle colpite dal sisma.
In questo modo vogliamo rafforzare il raccordo tra cicli di istruzione, anche per contribuire a contrastare l’abbandono scolastico e favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria – aggiunge l’assessore – questo tipo di progettualità si basa infatti sulla collaborazione tra istituzioni scolastiche (secondarie di primo e secondo grado) e sulla co-progettazione didattica tra docenti e comprende azioni orientative di diverso tipo, anche in orario extrascolastico».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati