Amministrative 2024, Porrà: «Sei mesi di campagna elettorale? No grazie, deciderò all’ultimo se ricandidarmi»

Il sindaco di Montefiore Lucio Porrà

di Maria Nerina Galiè

«Non ho nessuna intenzione di incassettarmi per 6 mesi nella campagna elettorale, con tutto quello che c’è da fare in Amministrazione, qui a Montefiore. Deciderò, anzi decideremo, all’ultimo se ricandidarmi oppure no».

Il sindaco uscente di Montefiore dell’Aso, Lucio Porrà, non ha peli sulla lingua ed ha risposto così alla domanda se pensasse o meno di correre per il terzo mandato consecutivo nel piccolo comune piceno.

Non lo preoccupa nemmeno l’eventuale terzo lustro di impegno nelle stanze del palazzo municipale, perché è un po’ come se fosse ormai casa sua.

L’esordio di Lucio Porrà come primo cittadino di Montefiore risale al 1988, quando da vice si è trovato a dover sostituire per un anno e mezzo circa (fino al 2000), l’allora sindaco Mario Pennesi che ebbe un grave problema di salute.

Candidato ed eletto invece nel 1995 a 37 anni, confermato nel 1999, vice sindaco di Achille Castelli nel 2004 poi nel 2009, di nuovo sindaco dal 2014.

Ed ecco che siamo arrivati al 2024 ed a giugno si rinnova o si conferma.

«Negli anni – commenta Porrà – la politica è molto cambiata: adesso poggia su attacchi, anche personali all’avversario, anziché su fatti».

Sindaco Porrà, in caso di ricandidatura, pensa di avere molti avversari?

«Certamente, so che c’è un gran fermento e che si stanno preparando 7, 8 liste. Del resto siamo in democrazia».

E questo non la preoccupa?

«No, perché se decideremo di sottoporci al voto, io ed il mio gruppo, abbiamo programma e lista pronta. Non abbiamo alcun motivo di correre e possiamo decidere con calma. Poi saranno i cittadini a scegliere».

Sindaco, quali sono gli impegni attuali per Montefiore? 

«Abbiamo in corso diverse richieste di finanziamenti pubblici. Siamo fuori dal cratere sismico e siamo sempre con le orecchie tese per intercettare quello che ci è possibile.

Ma non abbiamo nemmeno mutui, perché quelli contratti in passato sono stati chiusi. Uno solo in realtà, per l’illuminazione pubblica che si ripaga con il risparmio energetico».

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