di Pier Paolo Flammini
Rinnovare la partecipazione dei cittadini in un periodo che invece vede una pericolosa chiusura dei cittadini in sé stessi, fino a toccare fenomeni di isolamento e disaffezione alla vita sociale: è stata questa la sfida lanciata dalla prima delle “Giornate della Partecipazione” organizzate dall’Amministrazione Comunale di Grottammare e che ha visto come ospite Giorgio De Rita, segretario del Censis, l’istituto di ricerca che lo scorso mese di dicembre ha pubblicato il proprio 57esimo Rapporto sulla Situazione Sociale del Paese.
L’incontro, intitolato “Partecipazione Politica e il suo valore sociale – Il confronto genera il progresso” si è svolto nella mattina di sabato 13 gennaio nella Sala Consiliare cittadina, alla presenza di un pubblico numeroso e interessato, che ha posto, al termine della relazione di De Rita, numerose domande per approfondire i temi accennati. E un confronto per alcuni aspetti anche provocatorio, in quanto, come spiegato dallo stesso De Rita, «noi del Censis abbiamo osservato l’evoluzione della società italiana dagli anni Sessanta, ma quest’anno, per la prima volta, abbiamo pubblicato un rapporto più cupo, poiché se alcuni indicatori economici degli ultimi due anni possono sembrare persino positivi, è evidente che vi sia una parte importante della società italiana sempre più frammentata, priva di speranze: è la parte sommersa dell’iceberg che abbiamo tentato di raccontare».
L’incontro, organizzato dal consigliere comunale con delega alla Partecipazione Marco Tamburro, il coordinatore comunale alla Partecipazione Pier Paolo Fanesi oltre al sindaco Alessandro Rocchi. Presenti in sala anche gli ex sindaci Massimo Rossi ed Enrico Piergallini.
«Il nostro compito è quello di rispondere alle sfide che ci chiedono i cittadini in una situazione nuova, che è diversa da quella di 30 anni fa quando Grottammare ha lanciato il progetto del Bilancio Partecipativo, per il quale era all’avanguardia a livello europeo – ha detto Tamburro – Non dobbiamo limitare la nostra azione solo ai fenomeni economici, ma capire che il rapporto tra cittadini e istituzioni deve rispondere a nuove esigenze sociali, con difficoltà per gli enti locali ben superiori rispetto a un tempo».
Pier Paolo Fanesi ha evidenziato come intorno a situazioni sempre più frequenti di isolamento, con l’aumento delle famiglie di una sola unità e non sempre anziane, si stia sviluppando «una vera e propria economia della solitudine», anche se una delle linee d’azione del Servizio delle Politiche Partecipative del Comune di Grottammare si sta orientando a creare strumenti partecipativi tra i più giovani, e in particolare i bambini e le bambine che presto saranno coinvolti in un vero e proprio Consiglio Comunale dei Ragazzi.
«La parola chiave dell’ultimo rapporto – ha spiegato De Rita – è “Sonnambulismo“, riferito alla rimozione collettiva di problemi che necessiterebbero invece di una profonda riflessione».
Tra i temi critici della società italiana evidenziati da De Rita, senza dubbio l’invecchiamento della popolazione e soprattutto il progressivo spopolamento: «E’ un fenomeno comune ad altre società europee ma in nessuna così marcato come in Italia, dove in un anno abbiamo registrato 50 mila bambini in meno iscritti alle scuole elementari. E l’età media in cui una donna partorisce è attorno ai 35 anni, ma nell’ultimo decennio anche l’età media delle donne straniere in Italia è notevolmente aumentata, avvicinandosi di molto, ormai, alle italiane».
Da questo ne scaturisce una sorta di questione giovanile, con una ristrutturazione del mercato del lavoro inedita negli ultimi anni, anche a causa del calo demografico che inizia a comportare una riduzione di figure lavorative in alcuni settori: «Con il Pnrr si stanno finanziando asili nido, ma il problema è che si rischia di non avere bambini per quegli asili. Ci sono misure che si sta tentando, un po’ confusamente, di realizzare per aumentare il numero di nuovi nati, ma le cause sono strutturali: in Italia gli stipendi sono fermi da 30 anni, cosa che non è avvenuta nel resto d’Europa, come ad esempio in Francia dove sono aumentati del 40%. Questo porta i giovani a non pensare al futuro come avveniva alla mia generazione, a non impostare la vita per sposarsi e fare figli, e persino a rinunciare al lavoro più qualificato quando non garantisca una adeguata qualità della vita».
Da qui anche il tema delle “città porose”, ovvero attraversate da flussi di visitatori e da richieste di soddisfazione di servizi: una sfida, questa, che deve affrontare anche la città di Grottammare a partire, appunto, dalla partecipazione dei cittadini alle scelte.
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