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Segnale stradale da fantasma a rimosso e mandato in pensione, ma i pericoli restano

ASCOLI - In Via Dino Angelini si è consumata la triste storia del cartello che vietava la svolta, il più inutile della città. Dopo decenni di servizio è tristemente andato a riposo consapevole di non essere mai stato rispettato. Resta il caso delle strisce pedonali a pochi centimetri dallo stop, una roulette russa
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di Andrea Ferretti

 

Rimosso il segnale stradale verticale più inutile di Ascoli. Molti non se ne saranno accorti, anche perché sono stati davvero in pochissimi, per almeno tre decenni, a rispettarlo. Era quello indicatore – freccia bianca rivolta a sinistra su sfondo blu – e la scritta aggiuntiva “solo bus e taxi”.

 

Se ne infischiavano tutti. Quella svolta l’hanno fatta migliaia di automobilisti, motociclisti e camionisti che non avevano alcuna intenzione di proseguire per altri cento metri, percorrere una rotonda e tornare indietro. La strada è Via Dino Angelini, la svolta è quella per Via Francesco Ricci, la rotonda quella di Piazza Cecco d’Ascoli. Il segnale è andato in pensione sta trascorrendo le sue giornate di meritato riposo all’interno di un magazzino del Comune. Il rischio, per lui, è che da un momento all’altro debba riprendere servizio in un’altra zona della città. Visti i precedenti, lui spera di no.

 

Siamo a Porta Romana, nel punto in cui Via Angelini viene tagliata da Via Francesco Ricci e Via dei Templari. Via Angelini una volta era la strada più trafficata di Ascoli. Prima la costruzione della superstrada Ascoli-mare, poi la pedonalizzazione di Piazza Arringo e negli ultimi anni l’esplosione di cantieri le hanno però cambiato i connotati. Questa importante arteria cittadina oggi è poco più di una strada privata, percorsa solo da coraggiosi residenti a caccia di parcheggi ormai quasi inesistenti.

 

Si tratta di un incrocio sempre molto trafficato e anche assai pericoloso. Allo “stop” devono fermarsi i veicoli che scendono da Via Ricci. Fin qui sarebbe tutto nella norma ma, caso non unico ma molto raro, praticamente attaccate alla scritta “stop” sono disegnate pure le strisce pedonali. Per chi attraversa, soprattutto la sera, è una vera e propria roulette russa e la possibilità di finire sopra al cofano, o sotto le ruote di qualche auto, è elevatissima. Lo testimoniano i numerosi incidenti e investimenti, per fortuna senza gravi conseguenze, che proprio lì sono accaduti e continuano ad accadere.

 

A proposito della segnaletica orizzontale, nella stessa zona è decisamente il caso che qualcuno provveda a rinfrescarla. Sono ancora ben visibili solo quelle dello lo “stop” e delle strisce pedonali, comprese quelle poco distanti all’altezza dell’attraversamento tra il chiosco dei giornali e la farmacia.

 

Che da quelle parti non sia un bel momento per la segnaletica verticale, lo testimonia anche l’abbattimento di un “divieto di accesso” posizionato sul ciglio dell’aiuola, al centro della rotatoria. Qualcuno l’ha centrato. Qualcuno lo sistemerà.

 


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