facebook rss

“Il dio bambino”, Fabio Troiano porta in scena Gaber

ASCOLI - Appuntamento col monologo diretto da Giorgio Gallione il prossimo 28 gennaio al Teatro Ventidio Basso. Uno specchio della nostra contemporaneità, sospesa tra infantilismo, illusione e il patetismo del voler restare giovani a tutti i costi, che il grande cantautore scrisse nel 1993 in coppa con il fidato Sandro Luporini
...

 

È firmato dalla mitica coppia Giorgio Gaber-Sandro Luporini il monologo che, il prossimo 28 gennaio alle 21, verrà portato in scena da Fabio Troiano sul palco del Teatro Ventidio Basso. Si tratta de “Il dio bambino”, che la mitica coppia scrisse nel 1993 e che oggi torna in una nuova veste, per la regia di Giorgio Gallione.

Fabio Troiano (foto Likeabee)

 

Uno specchio della nostra contemporaneità, sospesa tra infantilismo, illusione e il patetismo del voler restare giovani a tutti i costi. Che oggi, a poco più di trent’anni di distanza, si conferma corrosivo e commovente grazie alla verve di Troiano, protagonista assoluto, e al tocco immaginifico di Gallione.

 

«Il testo indaga sull’Uomo, per cercare di capire se ce l’ha fatta a diventare adulto o è rimasto irrimediabilmente bambino, un bambino che si vanta della sua affascinante spontaneità invece di vergognarsi di un’eterna fanciullezza – spiega Gallione -. Un uomo a confronto con una donna, il migliore testimone per mettere in dubbio la sua consistenza. Gaber e Luporini conducono un’indagine mai autoassolutoria, spietata e affettuosa al contempo, che cerca di radiografare le differenze tra questi due esseri, con la consapevolezza che se queste differenze si annullassero, la vita cesserebbe di esistere. “Il dio bambino” rimane un testo di incredibile forza e attualità. Un teatro disturbante, nel suo stimolo a ripensare a noi stessi, ma di grandissima empatia».

Giorgio Gaber

 

«È una storia stupenda, molto cinematografica – aggiunge Troiano – in cui si pone l’accento sullo spaccato di vita di un uomo che rincontra una donna, della loro storia d’amore e degli accadimenti che ne derivano, dal matrimonio ai figli, vale a dire quello che può capitare a ognuno di noi. Uno degli aspetti più interessanti del monologo, e del lavorare con Gallione, è sicuramente quello che ti spinge ad indagare ogni singola parola, ad andare fino in fondo ad ogni singola frase».

 

Ambientato in un metaforico locale in disfacimento, tra bottiglie semivuote e fiori calpestati, a raccontare allusivamente una sorta di festa finita male, lo spettacolo è contrappuntato da frammenti di canzoni di Gaber, che guidano lo spettatore nell’interpretazione di un racconto di tragicomica, potente contemporaneità.

 

La regia di Gallione, prezioso motore di una rinnovata vita scenica del teatro del signor G (recente il suo applauditissimo “Il Grigio” con Elio), valorizza l’attualità e l’empatia di questo testo, trovando un perfetto connubio con l’interpretazione di Troiano, talentuoso e versatile attore di teatro, cinema e tv, abile nell’attraversare con analogo successo testi comici e intimisti, qui atteso a una funambolica prova d’attore.

 

Scene e costumi di Lorenza Gioberti. Disegno luci di Aldo Mantovani. Produzione Nidodiragno/CMC, patrocinio del Comune di Ascoli.

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X